IL CANDIDO MASSICCIO DEGLI ALBURNI TRA EMOZIONI E SORPRESE

    Una terra fertile e benedetta quella della Valle del fiume Calore e dell’imponente massiccio degli Alburni, dalle bianche guglie aguzze. “Ilicibus virentem Alburbum” come lo definì Virgilio per sottolineare il candore delle rocce calcaree ed i boschi rigogliosi.

    Case raggruppate sul culmine di colline dominate ora da un antico castello, ora da palazzi nobiliari e sempre dal campanile di una chiesa che custodisce tesori artistici. I paesi della Valle degli Alburni, ossia Aquara, Serre, Ottati, Corleto Monforte, Postiglione, Controne, Sicignano degli Alburni, Bellosguardo, Roscigno, Sant’Angelo a Fasanella e Castelcivita, tra siti archeologici ed escursioni naturalistiche, riservano emozioni e sorprese per la suggestività dei luoghi, ma anche per il folklore, l’artigianato, i prodotti tipici ed una gastronomia unica per genuinità.

    Un susseguirsi di abitati, ricchi di tradizioni, storia, sapori, profumi e colori.



    STORIA

    Carica di storia è la terra degli Alburni. Le sue memorie storiche sono incise nelle torri normanne, nei paesi medioevali, nei castelli, ma anche nelle necropoli e nei reperti, a testimonianza di insediamenti indigeni. Tutti i Comuni dell’area sono appartenuti a nobili famiglie durante la feudalità e, nel periodo del Risorgimento, tutte le comunità hanno lottato con onore per l’Unità d’Italia e pagato il loro tributo in termini di perdite umane.



    FOLKLORE E MANIFESTAZIONI

    • Festività del Santo Patrono Lucido ad Aquara (28 luglio)

    • Sagra del fagiolo a Controne. Essa fa emergere dal passato le antiche taverne e con esse i personaggi caratteristici dell’epoca (l’Abate ed il Barone) ed una gran varietà  di tradizioni e specialità  che coinvolgono i visitatori nel percorrere le antiche vie Giudea, Pavone e dell’Osso. In questa occasione è possibile acquistare i fagioli o degustare i piatti tipici della zona: fagioli al tozzetto (una piccola fresella condita con olio extravergine e legumi lessi in bianco), fagioli e scarola, pasta e fagioli, e ancora làgana (una sfoglia fatta a mano) e fagioli (novembre)

    • Festività di Sant’Elia a Postiglione (maggio)

    • Alburni Jazz, con contaminazioni blues a Serre (agosto)

    • Festività del Santo Patrono Biagio ad Ottati: la scelta come protettore del paese trae origine dalla decimazione della popolazione di Fasanella a causa della peste e, successivamente, a causa del terribile male che la gente del posto chiamava “mal di gola” (difterite) (3 febbraio)

    • Sagra del caciocavallo e formaggio a Corleto Monforte (14 agosto)

    • Sagra della sfogliatella a Bellosguardo (settembre)

    • Sagra delle fragoline di bosco a Petina (giugno)

    • Sagra del Vitello montano e dell’olio d’oliva a Sant’Angelo a Fasanella (settembre)

    • Santa Messa pastorale alla cilentana cantata a Castelcivita la notte della Vigilia di Natale, ed ancora il giorno dell’Epifania, di Sant’Antonio Abate e di San Francesco

    • Festa a Roscigno Vecchia (settembre/ottobre)

    • Sagra della castagna a Sicignano degli Alburni (ottobre)



    MONUMENTI E BELLEZZE NATURALI

    • Palazzo Ducale del XII sec ad Aquara. All’interno vi è un meraviglioso chiostro con un portico nella cui volta vi sono degli affreschi di pregiato valore artistico. Al piano superiore è da ammirare una fontana monumentale a ventaglio di pietra locale

    • Chiesa di San Nicola di Bari a Controne, in cui si conserva la statua lignea del patrono e la Bolla Papale di Benedetto VII

    • Chiesa di San Giorgio a Postiglione risalente al ‘500. Con pianta a croce latina, conserva un prezioso tabernacolo del 1517, un’elegante scultura lignea settecentesca di San Nicola e, sull’altare maggiore, un monumentale San Giorgio che uccide il drago (con anima di legno e formatura di stucco) del XVIII sec.

    • Santuario della Madonna dell’Ulivo a Serre, edificato tra il X e l’XI sec. L’interno si presenta ad unica navata, con ampio transetto e due cappelle laterali. Sul tronetti dell’altare maggiore si conserva una scultura in legno risalente alla fine del XIII sec., la Madonna dell’Ulivo, che regge il Bambino in posizione eretta sulle ginocchia, recando un ramoscello d’ulivo nella mano destra

    • Chiesa del Santo Patrono Biagio ad Ottati, con portale in pietra con l’Eterno Benedicente. La chiesa, divisa in tre navate, presenta una volta riccamente affrescata. Splendidi due dipinti su tavola (ora depositati presso la Soprintendenza): il Sangue Redentore (1590) di ignoto pittore fiammingo e la Circoncisione. Pregevole la scultura in argento fuso e sbalzato del Santo del 1750

    • Museo Naturalistico degli Alburni a Corleto Monforte, che offre una testimonianza importantissima del patrimonio faunistico continentale, con la sua esposizione permanente di vertebrati ed invertebrati della fauna europea, comprendente circa 530 specie di uccelli, 60 specie di mammiferi, crostacei (decapodi del Mediterraneo) ed insetti (oltre 20.000 esemplari). Esiste, inoltre, a supporto dell’attività di studio e ricerca una fornita biblioteca

    • Chiesa di Santa Maria della Pietà a Bellosguardo, alla quale si accede attraverso un portale rinascimentale del 1521. La chiesa, a navata centrale ed una navata minore, conserva un affresco del 1505 raffigurante la Pietà con Cristo Morto, tra le pie donne e San Giovanni Evangelista, un Armadio Reliquario ed un vero capolavoro di arte plastica rococò con San Michele Arcangelo che sconfigge i diavoli

    • Chiesa di San Nicola di Bari a Petina, di origine trecentesca, preceduta dal portale in pietra del 1510

    • Grotta di San Michele Arcangelo a Sant’Angelo a Fasanella L’ingresso è costituito da un semplice portale che, alla base dei due stipiti, presenta un leone ed una leonessa di fattura arcaica. All’interno della grotta, oltre alla tomba di Francesco Caracciolo ed al pozzo, si nota una altissima edicola di stile gotico. La cavità più profonda costituisce la cappella, dedicata all’Immacolata, sul cui altare una cornice lignea racchiude una tela databile XVII sec. Tutto intorno si possono ammirare affreschi trecenteschi e sculture. Sul fondo della grotta si può ammirare, invece, un ricco altare seicentesco fatto costruire, come anche il pozzo ed il pulpito, dall’abate Fabio Caracciolo. Su questo altare troneggia la statua in marmo di San Michele Arcangelo

    • Grotte di Castelcivita. Situate ai piedi degli Alburni, lungo la riva destra del fiume Calore, che ne attraversa sovrano il territorio,esse si snodano nelle viscere della terra per oltre 5 km. Abitate sin dal Paleolitico, le grotte di Castelcivita si presentano al visitatore come un intricato susseguirsi di gallerie e sale, conformazioni geologiche dalle forme più imprevedibili: la sala del castello, del coccodrillo, del deserto, della pagoda ecc.

    • Roscigno Vecchia. Patrimonio mondiale dell’Unesco. Definita la “Pompei del XX secolo”, il centro costituisce un eccezionale documento di storia di un passato non molto lontano, ma tanto diverso, nell’intricato labirinto di strettissime e dissestate stradine. Ai primi del ‘900 il centro fu abbandonato dagli abitanti in quanto minacciato da una frana

    • Castello Giusso a Sicignano degli Alburni, a pianta poligonale, domina il paese dall’alto di un costone roccioso e fu fatto costruire dai Principi Longobardi di Salerno



    ECONOMIA

    Le comunità dell’Alburno sono sempre state dedite all’agricoltura ed all’allevamento, vantando un’eccellente tradizione gastronomica, improntata ai valori del gusto e della genuinità.

    Alcuni Comuni rientrano nell’area di produzione del vino doc Val Calore e dell’olio Dop Colline Salernitane. Particolarmente apprezzato per le sue qualità organolettiche e per il suo gusto è il fagiolo di Controne, piccolo e tondo, dalla buccia sottilissima. Nella zona di Castelcivita di producono deliziosi ceci.

    I vasti pianori dell’Alburno sono terreno di pascolo per i bovini della razza podalica, che forniscono carni prelibate (dalla cui lavorazione artigianale si ottengono ottime soppressate, salsicce, capicolli e prosciutti) ed un latte da cui si ricavano il rinomato caciocavallo degli Alburni, pecorino e ricotte salate.

    Gli estesi castagneti di Sicignano degli Alburni forniscono frutti di elevata qualità e le zone boschive di Petina offrono gustosissime fragoline di bosco. Straordinario per sapore ed in via di riconoscimento per un suo marchio di qualità il fico di Ottati.