Altavilla Silentina
Situata in posizione invidiabile, a 275 metri sul livello del mare ed incorniciata dalle suggestive vette degli Alburni, sorge Altavilla, che la tradizione vuole esser stata fondata da Roberto il Guiscardo e distrutta nel 1246 da Federico II che la punì per aver dato rifugio ai baroni ribelli. Si raggiunge l’abitato risalendo morbide colline di uliveti, avvertendo subito l’impressione di trovarsi in un luogo ricco di storia, ma anche di calorosa vitalità e di una creatività non comune. Lungo via Municipio si possono ammirare le caratteristiche botteghe artigiane ed udire gli arpeggi dei numerosissimi musicisti che vi abitano.
Nei dintorni il territorio di Altavilla presenta un notevole territorio boschifero: bosco Chianca, costituito da cerri, carpini ed ornello; Macchia, di cerro; Foresta, di leccio e cerro, anche attrezzato con sentieri per passeggiate e panchine, come il Parco naturale La Foresta. Il paese è attraversato da due corsi d’acqua: i fiumi Calore ed il suo affluente Cosa. Sulle sponde del primo dimora la lontra, una specie in via di estinzione.
Da vedere la Mostra dei Presepi, dall’8 dicembre al 5 gennaio ed immancabile una visita alla chiesa di San Biagio (1305), splendido edificio riedificato nel XVIII sec. in stile tardo barocco. I suoi interni, decorati con preziosi stucchi e dorature, racchiudono le tele dell’artista di Polla Nicola Peccheneda, il coro dei Portanova, e l’organo a canne di Silverio Carrelli di Vallo, mentre nella cripta è possibile visitare la reliquia perfettamente conservata di San Germano. Ma la caratteristica più spettacolare di questo complesso è il sagrato, che si affaccia sul panorama infinito della Valle del Sele.
Cosa Vedere...
- Castello normanno dell’XI sec., che fu della bella principessa Isabella Villamarina che fece perdere la testa a Carlo V
Chiesa di Sant’Antonino, costruita nel 1492, proprio di fronte all’antico Sedile, il luogo dove si tenevano gli antichi parlamenti comunali. Presenta pianta a navata singola. Recentemente è stata affrescata da artisti contemporanei
Casa natale di Saverio Mottola, artista del ‘700
Chiesa di San Biagio (1305), splendido edificio riedificato nel XVIII sec. in stile tardo barocco. I suoi interni, decorati con preziosi stucchi e dorature, racchiudono le tele dell’artista di Polla Nicola Peccheneda, il coro dei Portanova, e l’organo a canne di Silverio Carrelli di Vallo, mentre nella cripta è possibile visitare la reliquia perfettamente conservata di San Germano. Ma la caratteristica più spettacolare di questo complesso è il sagrato, che si affaccia sul panorama infinito della Valle del Sele
Chiesa del Carmine, edificata nel 1560
Chiesa di Montevergine del ‘700, che custodisce i delicati affreschi dell’artista Andrea Capasso di Sicignano
Convento di San Francesco (1425), dov’è conservata la veneratissima statua di Sant’Antonio da Padova e due tele di Francesco Solimena raffiguranti il Patrono d’Italia
Scavi di San Lorenzo. Si possono osservare i resti di un’abitazione, un battistero ed una tomba di datazione incerta
Scavi della Madonna della Neve e chiesa omonima, ancora allo stato iniziale, quindi sono visibili soltanto i contorni di antiche abitazioni
Chiesa dell’Assunta costruita nel 1755
Chiesa di Sant’Egidio, eretta nel 1110, la più antica del paese, ma oggi chiusa al culto
Boschi Chianca, Macchia e Foresta
Storia...
Le origini di Altavilla sono molto antiche e sono attestate dalla scoperta di una tomba dipinta del VII sec. a.C., del cui corredo fa parte un vaso attribuito al “pittore di Altavilla”. La Frazione Borgo Carillia è probabilmente la Carillia distrutta da Annibale, secondo il racconto di Silio Italico. La tradizione vuole esser stata fondata da Roberto il Guiscardo. Altavilla significa “città situata sopra un’altura” e fu detta Altavilla di Principato Citra o di Capaccio o del Cilento fino al 1862, quando assunse l’attuale denominazione di Altavilla Silentina, perché posta nelle vicinanze del fiume Sele. L’Altavilla normanna è circondata da mura presentando ad Oriente la porta di Susa, a Mezzogiorno quella di Sant’Egidio e ad Occidente la porta di San Biagio. In seguito a Settentrione fu costruita la Porta Nuova. Probabilmente fu per ordine di Federico II che le torri, che servivano da rinforzo a tali porte, furono distrutte, quando ad Altavilla si rifugiarono i baroni ribelli dopo la congiura di Capaccio. Solo la chiesa di San Biagio fu risparmiata dalla distruzione. Le torri attualmente ancora visibili sono di epoca angioina, frutto di posteriori fortificazioni.
Fu Giacomo Colonna ad introdurre nel territorio di Altavilla le prime bufale, ottenendo la disapprovazione sia dell’Università (inteso come Comune) che dei cittadini poiché provocavano notevoli danni alle difese. Nel 1646 Giacomo Colonna ottenne il titolo di marchese di Altavilla ed il feudo rimase in possesso dei Colonna fino agli inizi del ‘700. Passato agli Spinelli, conti di Bovalino e duchi di Castelluccia, che non avevano eredi, il feudo tornò alla Corona e, da Carlo di Borbone, fu concesso a Gabriele Solimena, nobile di Nocera dei Pagani. Il paese rimase proprietà della sua famiglia fino al 1806, anno in cui fu abolita la feudalità.