Bellosguardo
Adagiato su di un colle, presso la confluenza tra il fiume Calore ed il suo affluente Fasanella, dai suoi 599 mt di altezza, Bellosguardo domina la florida valle del Calore Salernitano. Il toponimo rende palesemente omaggio alle stupende vedute panoramiche che è possibile apprezzare dagli spalti del borgo medioevale. Compreso all’interno del Parco Nazionale del Cilento, il territorio offre uno scenario incantevole di boschi di aghifoglie, come il pino marittimo e d’Aleppo, querceti e cerreti. Le limpide acque dei torrenti Pietra e Fasanella ospitano trote ed anguille. Sulle sponde del Pietra si trovano anche i resti di un antico mulino.
Da vedere la chiesa di Santa Maria della Pietà, alla quale si accede attraverso un portale rinascimentale del 1521. La chiesa, a navata centrale ed una navata minore, conserva un affresco del 1505 raffigurante la Pietà con Cristo Morto, tra le pie donne e San Giovanni Evangelista, un Armadio Reliquario ed un vero capolavoro di arte plastica rococò con San Michele Arcangelo che sconfigge i diavoli.
Cosa Vedere...
- Palazzo Morrone con portale settecentesco
Chiesa di San Michele Arcangelo, nella quale sono custoditi tre affreschi che ornano il soffitto realizzati dall’artista salernitano Pasquale Avallone che rappresentano San Giuseppe, San Michele Arcangelo e la Vergine del Rosario
Ruderi del Chiostro del complesso dei Francescani Conventuali
La Macchia, zona di grande interesse naturalistico, caratterizzata da ginestre, mortelle, querce, cerri, olmi e sorbi. Vi si incontrano cinghiali, volpi, ricci e tassi, oltre a varie specie di uccelli, tra cui fagiani, corvi e gufi
Storia...
Si presume fosse un avamposto durante l’alleanza di Fasanella con Paestum, molto tempo prima dell’era cristiana, come dimostrano i rinvenimenti di alcune tombe del IV-III sec. a.C.
Bellosguardo si consolidò in età medioevale e fu un centro molto importante durante il periodo feudale longobardo distinguendosi, in seguito, come baronia angioina. Nel 1695 il borgo divenne proprietà di Giacomo Pignatelli, che lo cedette successivamente alla famiglia Caracciolo.
Durante il Risorgimento molti cittadini di Bellosguardo dimostrarono spirito patriottico unendosi alle fila garibaldine.