Cosa Vedere...

  • Capitello figurativo, che fa da base ad una croce. Esso proviene forse dalla zona antistante alla Certosa di San Lorenzo, pezzo sparso d’un tempio pagano
    Chiesa della Santissima Trinità, che rappresenta oggi l’unico segno del convento dei frati francescani conventuali. Vi è ospitato un pregevole dipinto ad olio eseguito dal pittore pugliese Orazio Iacobotta da Spinazzola. Il quadro mostra una famiglia devota, genuflessa sotto la protezione di San Francesco. È la famiglia di Alfonso Abbatemarco, maggiorente del luogo. Il dipinto è firmato e datato 1583 e si impone per la cura con cui sono rappresentati i costumi dell’epoca
    Chiesa della Santissima Annunziata, con due porte, una frontale, l’altra nel fianco, inquadrata da un portale molto ben lavorato che rivela l’arte barocca della Certosa di San Lorenzo e la docilità della pietra di Padula. La chiesa è ad una navata, innalzata su un piano rettangolare con abside semicircolare e cappelle ai lati. È notevole una icona, detta “cona”secondo l’uso locale, in legno intagliato e policromo raffigurante l’Annunciazione. L’opera è stata recentemente attribuita alla mano giovanile di Giacomo Colombo, il celebre intagliatore che operò largamente per le chiese del Mezzogiorno fra il ‘600 ed il ‘700. Dello stesso autore è una statua lignea della Madonna Immacolata. Notevole ancora un reliquiario in forma d’armadio. Le sue nicchie accolgono busti di santi racchiudenti ciascuno una reliquia. È opera d’ispirazione francescana attribuibile al buon artigianato locale. In una nicchia della fiancata sinistra è la statua lignea di Sant’Elia
    Cappella di Santa Maria degli Angeli, una singolare fondazione del 1703 a pianta quadrata con un portico a due piani. La cappella è dotata all’interno di un unico altare e rappresenta un piccolo gioiello dell’architettura barocca nel Vallo di Diano. Elegante è il prospetto architettonico della facciata; il luminoso interno presenta pregevoli affreschi settecenteschi a soggetto biblico che decorano la volta e le pareti. È adornata da affreschi e stucchi barocchi
    Cappella di San Domenico che, oltre ad un crocefisso ligneo del Settecento, ospita un pregevole pulpito in legno. La Madonna Addolorata occupa la nicchia soprastante l’altare destro, la cui pavimentazione richiama la migliore tradizione decorativa locale, largamente impegnata nella Certosa di Padula
    Palazzi Picinni Leopardi, Iannicelli, Donna Diana, De Martino e Radice
    Grancia certosina, maestoso palazzo che ancora oggi conserva intatti l’antico cortiletto, la scala e le altre poche opere in pietra da taglio, tra le quali il portone. Edificio costruito ed usato da chi vigilava sugli interessi economici della Certosa di San Lorenzo
    Mulino a vento
    Fontana pubblica di San Donato del 1545
    Croce stazionale al quadrivio della SS. Trinità
    Santuario della Madonna del Carmelo
    Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli
    Chiesa di San Gaetano
    Chiesa di Sant’Antonio
    Chiesa di San Biagio
    Chiesa del Calvario

Storia...

Il principe, con rogito notarile, concesse a tre cittadini di Casalbuono (Giovanni De Gemma, Nicola o Cola di Filippo e Ruggiero De Bona) le zone del Fiume Peglio o Galdo e l’esenzione dalle tasse per dieci anni e chiamò Buonabitacolo il nuovo paese.
Nel nome scelto la fondamentale caratterista di luogo in cui è bello vivere per la salubrità dell’aria e per la magnifica posizione geografica, essendo lontano dalle paludi infette del Vallo di Diano.
Buonabitacolo rimase sotto il dominio dei Sanseverino per tutto il resto del secolo. Nel 1505 Buonabitacolo fu concesso dal re Ferdinando il Cattolico al nobile Antonio De Cardona, da questo nel 1564 fu venduto a Nicola Grimaldi, principe di Salerno e, successivamente, ai D’Avalos ed ai De Ponte.
Il 23 settembre 1645 si effettuò, con la debita formalità, la vendita di Padula e di Buonabitacolo da Diego Avalos alla Certosa di Padula.

 

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