Un Borgo Autentico Immerso nella Natura
Situato nell’alta valle del Calore, Campora è un piccolo comune montano della provincia di Salerno che conserva un fascino autentico grazie alla sua posizione incastonata tra boschi e corsi d’acqua.
Il paese si trova tra i torrenti Torno e Trenico ed è circondato da faggeti, castagneti, querceti e cerreti. Il territorio comunale fa parte del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, offrendo uno scenario ideale per gli amanti della natura e delle escursioni.
Natura e Itinerari
Campora è un paradiso per gli escursionisti e gli amanti della natura. Oltre ai boschi secolari, è possibile esplorare i corsi d’acqua e i laghetti collinari, che ospitano una ricca fauna selvatica, tra cui cinghiali, volpi e uccelli rapaci.
Tracciati escursionistici: Ideali per trekking e passeggiate, con sentieri che attraversano i boschi e conducono a panorami mozzafiato.
Raccolta di funghi: Il territorio di Campora è particolarmente rinomato per la varietà di funghi presenti, tra cui ovuli, porcini, gallinacci e mazze di tamburo.
Escursioni a cavallo: L’area offre percorsi ideali per escursioni equestri lungo le valli fluviali e le colline circostanti.
Tradizioni e Cultura
Sagra dello Sparo al Prosciutto (aprile): Una manifestazione folkloristica unica nel suo genere. La leggenda narra che circa duecento anni fa, un gruppo di amici camporesi volle sfidarsi nel colpire un prosciutto con un solo colpo di fucile a 72 metri di distanza. Ancora oggi, questa tradizione viene mantenuta, attirando appassionati e curiosi.
Festa di San Nicola (6 dicembre): Celebrazione in onore del santo patrono, con processioni, eventi religiosi e momenti di convivialitĂ tra gli abitanti del borgo.
Festival della Tradizione Contadina: Un evento dedicato alle antiche tradizioni agricole e culinarie del territorio, con dimostrazioni pratiche e degustazioni di piatti tipici.
Gastronomia
Gastronomia
La cucina tradizionale di Campora è legata ai prodotti della terra e alla semplicità dei sapori cilentani. Tra i piatti tipici troviamo:
- Fusilli cilentani fatti a mano con sugo di carne.
- Minestra maritata, una zuppa a base di verdure selvatiche e carne di maiale.
- Castagne arrosto, prodotto tipico dei boschi locali.
- Salumi artigianali, tra cui il celebre prosciutto stagionato protagonista della sagra dello Sparo al Prosciutto.
Campora è un luogo dove storia, natura e tradizioni si intrecciano armoniosamente, offrendo ai visitatori un’esperienza autentica nel cuore del Cilento.
Cosa Vedere a Campora
- Chiesa di San Nicola (1660): La chiesa principale del paese, a navata unica, custodisce splendide statue lignee raffiguranti San Nicola, la Madonna della Neve, l’Immacolata e il Crocifisso. Di grande interesse è il campanile parrocchiale e l’affresco raffigurante San Nicola di Bari.
- Chiesa della Madonna della Neve (1779): Celebre per i suoi affreschi ben conservati e per la piccola acquasantiera posta all’esterno della cappella.
- Chiesa dell’Annunziata (XVIII secolo): Un’altra testimonianza dell’arte sacra locale, ricca di storia e spiritualitĂ .
- Valle del Trenico: Un luogo perfetto per gli amanti del trekking e delle passeggiate a cavallo, con paesaggi mozzafiato tra boschi e sentieri.
- Bosco Monagna, Bosco Mangini e Bosco Tempa Piana: Tre aree naturali con vegetazione rigogliosa, ideali per escursioni, birdwatching e raccolta di funghi.
- Le Pietraie: Una particolare area geologica caratterizzata da rocce di colorazione “bianco-rosa”, uniche nel loro genere nel Cilento.
Storia di Campora
Il nome “Campora” appare per la prima volta in un documento del XIV secolo, derivando dal latino campus, che significa “luogo piano” o “superficie agraria”. Per secoli, il borgo ha avuto un’importante funzione di controllo sulla via di transito che collegava Vallo della Lucania al Vallo di Diano.
Le prime tracce documentate del paese risalgono al 1131, quando Ruggero II di Sicilia confermò ai monaci basiliani di Grottaferrata il possesso della torre della Grancia di Sant’Arcangelo, precedentemente donata un secolo prima dal principe longobardo Guiscardo V.
Il primo nucleo abitato sorse intorno al monastero di San Giorgio di Campora, un cenobio basiliano. Nel 1220, Federico II stabilì che gli abitanti del borgo, come quelli di altri paesi limitrofi, avessero l’obbligo di contribuire alla manutenzione del castello di Laurino.
Successivamente, il feudo passò a Carlo Carafa, marchese di Montesarchio, che lo perse per tradimento. Campora entrò quindi sotto il controllo dei Sanseverino di Caiazzo, seguendo il destino del feudo di Albanella fino al 1532. Nel 1656, la popolazione subì un drastico calo a causa di un’epidemia di peste.
Durante i moti risorgimentali del 1799, Campora si distinse per il suo spirito patriottico, partecipando attivamente alle rivolte per la libertĂ . Nel 1848, il sacerdote cappuccino Giuseppe da Campora fu uno dei principali agitatori delle ribellioni del distretto di Vallo della Lucania, guadagnandosi il titolo di martire della causa liberale.