Nel cuore del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, a soli 10 minuti dall’uscita Padula-Buonabitacolo dell’autostrada Salerno Reggio Calabria troviamo Casalbuono.
Arroccata sul colle che si erge nella valle del fiume Calore, il centro conserva ancor oggi il ricordo dei primi insediamenti. Secondo la tradizione il casale venne fondato dagli abitanti di Cesariana per meglio proteggersi, data la natura dei luoghi, dalle incursioni saracene. Ma verosimilmente le sue origini furono determinate alla necessità delle popolazioni della regione di insediarsi in luoghi più salubri, allontanandosi dalle malsane e paludose zone intorno al fiume Tanagro.
Durante il medioevo Casalbuono fu possedimento di Re Manfredi, Carlo I D’Angiò e dell’Abate di Santa Maria di Cadossa, il casale si ribellò alle insopportabili pressioni del Priore la cui condotta risultò essere non dissimile da quella degli altri signori feudatari del tempo che sfruttavano le locali popolazioni mantenendole in condizioni di estrema miseria. A partire dal XV secolo il casale appartenne ai Sanseverino, ai quali succedettero i Cardona. Agli inizi dell’800 con i de Stefano si completò anche in queste zone il definitivo tramonto del fenomeno feudale.
Nel corso del 700, in piena controriforma, si registrò in tutto il Vallo di Diano una forte crescita della consistenza del clero e ciò non poté non avere come diretta conseguenza un considerevole incremento del patrimonio della chiesa. Basti pensare che nella seconda metà del XVIII secolo a Casalbuono, su una popolazione di 1300 abitanti, risultavano operare ben 17 sacerdoti, con sette edifici religiosi tra chiese e cappelle. Dolorosi eventi hanno interessato nel corso dei secoli le popolazioni di questo caratteristico casale, su tutti l’epidemia di peste che ne decimò gliIl resti del castello baronale abitanti durante il XVII secolo e il grave sisma del dicembre del 1857 i cui segni sono ben visibili, ancora oggi su vecchie case e su opere d’interesse architettonico.
L’evoluzione storica di Casalbuono è stata fortemente condizionata da ragioni difensive, tale circostanza ha comportato una conservazione dell’originario impianto urbanistico di tipo medievale. Le tracce delle fortificazioni risultano alquanto evidenti, il castello posto in cima al colle, gli insediamenti abitativi più a valle, l’irregolarità del tessuto viario che finisce col confondersi con le ripide strettoie che conducono al castello.
Elementi cardine del patrimonio artistico di Casalbuono sono indubbiamente il castello baronale risalente al XV secolo quando cominciò ad affermarsi la baronia dei Sanseverino e la Chiesa di Santa Maria delle Grazie. Ma sono altresì meritevoli di menzione il Ponte del re, e la Chiesa dell’Addolorata. Strade e vicoli caratteristici, ammantati da un’atmosfera d’altri tempi, aria frizzantina, tranquillità, relax, buona cucina, il calore e l’ospitalità dei suoi abitanti, b&b e residence accoglienti e a prezzi contenuti sembrano a nostro avviso costituire delle valide motivazioni per un soggiorno a Casalbuono.