Cosa Vedere...

  • Museo della civiltà contadina e dell’artigianato locale, che descrive in maniera approfondita le umili abitudini delle popolazioni locali, attraverso l’esposizione di suppellettili e di vari utensili della vita domestica e familiare. Racconta poi il lavoro dei campi mediante una rassegna di attrezzi per la semina, la raccolta, il trasporto di prodotti agricoli. Lo scopo del Museo non è soltanto quello di raccogliere ordinatamente gli oggetti del mondo rurale, ma, soprattutto, avvicinare i giovani alle loro tradizioni
    Castello, costruito tra il 1272 ed il 1337
    Chiesa dei SS. Cosma e Damiano, costruita tra il 1700 ed il 1750, che custodisce tele attribuibili a pittori napoletani del 1700. E’ ad una sola navata e, oltre all’altare maggiore in marmo (fatto costruire nel 1902 dai Castellesi devoti residenti a New York), vi sono altri quattro altari lungo le pareti della navata
    Chiesa di San Giovanni Battista, eretta nel 1100. E’ in stile romanico, con un’unica navata, è a croce latina con colonne sorrette da basamenti di granito e sormontati da capitelli di ordine corinzio. Nella Chiesa si conserva una grande tela rappresentante San Pietro in Vinculis liberato da un Angelo, proveniente dall’antica pinacoteca del Principe Carafa
    Chiesa di Santa Maria del Monte, chiamata così perché sull’altare maggiore, in una nicchia, si venera una statua uguale a quella del Santuario del Monte di Novi Velia sul Gelbison. La chiesa è ad una navata con il soffitto in legno a cassettoni, gli altari sono dedicati all’Annunziata ed a San Biagio con l’organo e la cantoria.
    Chiesa della Madonna della Stella, costruita nel 1100. Viene aperta al culto il 15 agosto, il giorno della festa dell’Assunta. Sopra l’unico altare c’è una nicchia che conserva un’antica statua della Madonna (Santa Maria ad Nives) che ha sul braccio sinistro il bambino Gesù e nell’altro un melograno, il tetto è a capriate e sulla facciata principale c’è un rosone
    Villa Carafa, detta “Vigna della Corte”, fu edificata molto probabilmente alla fine del XVI sec.  Alla villa si accede tramite un viale; la costruzione si divide in due piani più uno scantinato ed ha una forma quadrata dove agli angoli si innalzano quattro torri circolari. L’interno è caratterizzato da un cortile e la facciata da elementi decorativi del XIX sec. Non si può non menzionare la ricca pinacoteca dei Carafa che, per pregio e numero, era la più importante della provincia di Salerno

Storia...

Di origine longobarda, Castel San Lorenzo si formò intorno al monastero di San Lorenzo de Strictus, esistente già nel 1144. Questo monastero presentava vaste proprietà, comprendenti tra l’altro, tre centri abitati: San Clerico (chiamato poi San Chirico), Monte di Palma e San Lorenzo de Strictus. Fu Guaimario di Capaccio che fondò il cenobio. Castel San Lorenzo appartenne a Tancredi di Altavilla, Signore sia di Sanctum Laurentium che di Castellum Laurenti. Grazie ad una pergamena si ha notizia che nel 1166 Guglielmo, vescovo di Troia, vendette a Graziano Leone il bosco della curia di Castel San Lorenzo. Si ha ancora notizia di Castel San Lorenzo nella Bolla di Celestino III (1191) indirizzata ai monaci di San Lorenzo de Stricta (o stella). In questa Bolla il pontefice riconosceva al cenobio una serie di proprietà e dipendenze. Le direttive della bolla furono confermate da Nicola V nel 1454. Durante il regno di Federico II, le famiglie che dipendevano dall’abbazia di S. Lorenzo de Strictu furono addette alla manutenzione del castello di Capaccio. Poi, in seguito ad un ordine dell’imperatore, l’abate del cenobio perse la potestà civile sui vassalli soggetti, avendo seguito la fazione papale; tale potestà gli venne restituita da Carlo I d’Angiò.

 

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