Cosa Vedere...

  • Torre angioina, dal quale è possibile ammirare un giardino che è un’esplosione di archi, stalagmiti, rivestiti di una ghiaia minuta
    Centro storico, con le case che recano ancora le scritte “Viva il Re” del 1946 e “Viva Repubblica”, a testimonianza della fervente campagna referendaria sostenuta in quell’anno
    Castello, dal quale si gode un panorama eccezionale. Secondo la leggenda era collegato con quello di Velia e con altre fortificazioni della zona attraverso cunicoli sotterranei
    Chiesa di Santa Maria Maddalena. La strada che conduce al santuario colpisce per un grande mosaico di pietruzze messe una sull’altra per fare archi e volte

Storia...

Le prime notizie storiche risalgono all’anno 1000. Sembra che un certo Gisulfo di Mandia, grande giustiziere di Federico II, costruì una “bellissima torre all’antica ancor in piedi”.
Con la rivolta dei baroni di Capaccio, alla quale partecipò anche Gisulfo di Mandia, e conclusasi con una sanguinosa repressione, i beni della casata dei Mandia vennero confiscati e Castelnuovo fu assegnato a Guido d’Alemagna, cavaliere francese della corte di Carlo d’Angiò.
Dal 1469 al 1724 varie famiglie ebbero il dominio sul casale e la proprietà del castello. Castelnuovo, durante i moti rivoluzionari del 1848, fu luogo di incontro delle numerose colonne di insorti cilentani.

 

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