Ceraso

Situato a poca distanza dalla costa del Cilento, Ceraso è un incantevole borgo immerso in un territorio che digrada dolcemente verso il mare. Il paesaggio è arricchito dalla presenza del fiume Palistro e del fiume Bruca, che attraversano la zona, contribuendo alla fertilità del suolo e alla ricchezza della vegetazione.

Oggi Ceraso è un luogo che conserva intatta la sua anima storica e culturale. Con il suo paesaggio variegato, le sue tradizioni secolari e il suo ricco patrimonio architettonico, rappresenta una meta ideale per chi desidera scoprire un angolo autentico del Cilento, lontano dal turismo di massa, immerso nella tranquillità della natura.

Tradizioni e Natura

Ceraso è un borgo legato alle tradizioni e alla cultura del Cilento. Uno degli eventi più attesi è la Festa del Fiume, che si svolge ad agosto e celebra il legame tra il paese e le sue risorse naturali. Durante la manifestazione, è possibile degustare prodotti tipici locali, assistere a spettacoli folkloristici e partecipare a escursioni lungo il fiume.

L’ambiente di Ceraso è caratterizzato da una straordinaria varietà di paesaggi. Nelle zone più alte, i boschi di faggio, ontano e castagno creano uno scenario suggestivo, mentre nelle aree più vicine ai centri abitati predominano uliveti secolari, che rappresentano una delle risorse economiche e culturali più importanti del territorio. Le colline sono invece ricoperte dalla tipica macchia mediterranea, ricca di profumi e colori che variano con le stagioni.

Un piccolo gioiello da scoprire è Massascusa, una frazione di origine medievale situata lungo il corso del fiume. Le case, costruite una accanto all’altra, rispecchiano un’antica tecnica edilizia antisismica, ancora oggi visibile nel caratteristico rione “’mpieri Ceraso”.

Cosa Vedere a Ceraso

Chiesa di San Nicola di Bari: Un imponente edificio con facciata neoclassica e interni decorati in stile tardo barocco. Sorprende per le sue dimensioni e per la splendida volta a botte.

Chiesa di San Martino: Costruita nel XVII secolo, segue i canoni dell’architettura rurale cilentana.

Palazzo De Marsilio: Uno degli esempi più belli di abitazione rurale del Cilento, costruito intorno al 1790. Con il tempo, è diventato una residenza padronale con una cappella gentilizia.

Palazzi storici: Tra i più significativi troviamo Lancillotti – Ebner (XV secolo), Antonini – Ferrara (sede di incontri rivoluzionari durante i moti del Cilento), Di Lorenzo (con giardino interno), Ferolla e Testa Ferrara.

Badia di Pattano: Un antico monastero di origine medievale, un tempo centro di grande rilevanza religiosa e culturale.

Chiesa di San Felice: Un importante luogo di culto che conserva elementi architettonici di pregio.

Dighe Fossa e San Giovanni: Invasi artificiali utilizzati per l’irrigazione, che hanno anche un valore paesaggistico e naturalistico.

Lago Fabbrica: Un lago artificiale creato per l’irrigazione della Piana di Velia, oggi meta anche per la pesca sportiva.

Bosco Bruca: Un’area boschiva con castagni, ontani e noci, ideale per passeggiate ed escursioni.

Storia di Ceraso

Il nome Ceraso deriva probabilmente dal termine latino Cerasus, che significa ciliegio, pianta un tempo abbondante nel territorio. Il primo documento ufficiale che menziona il paese è la Bolla Pontificia di Papa Eugenio III, datata 6 maggio 1149, con cui si riconosceva all’Abbazia di Cava il cenobio di Santa Barbara presso Ceraso.

Un altro documento di rilievo è il manoscritto di Alessandro II del 1168, che attesta l’importanza di Ceraso come nodo viario strategico. Da qui si diramava la Via del Sale, una rotta commerciale che collegava l’entroterra lucano alla costa velina.

Fino al 1806, Ceraso fece parte della Baronia di Novi, di cui era feudo. Durante il governo francese, furono aggregati al Comune di Ceraso i casali di Santa Barbara, Massascusa e San Biase. Nel periodo feudale, il paese era amministrato da due Eletti, mentre nel 1799 fu tra i primi a municipalizzarsi.

Durante il Risorgimento, molti abitanti di Ceraso aderirono alla Setta della Fratellanza, fondata nel 1838 per preparare la rivoluzione del 1848. Il 5 aprile di quell’anno, proprio da Ceraso partì il primo segnale per la rivendicazione delle terre demaniali.

Nel 1860, cittadini di Ceraso presero parte alla Campagna del Volturno, combattendo tra le file dei volontari garibaldini per l’unificazione d’Italia.

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