Cicerale

Il nome Cicerale prende il nome dal termine latino “Cicer”, che significa ceci, un omaggio a uno dei prodotti più tipici di questa terra. Situato nel cuore del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, Cicerale è rinomato per la sua produzione di ceci di alta qualità, riconosciuti come presidio Slow Food. Questi legumi, coltivati fin dall’antichità, sono noti per la loro consistenza e il sapore intenso, e vengono utilizzati in numerose ricette della tradizione cilentana. Cicerale è inoltre uno dei comuni più estesi della regione, con una superficie di oltre 41 km², di cui circa la metà è costituita da demanio comunale.

Il borgo si sviluppa lungo il versante di una collina che sovrasta il corso superiore del fiume Alento. Una leggenda racconta che l’antico insediamento di Cicerale si trovasse in località Bocca di Fava e fosse chiamato Corbella. Ancora oggi, è possibile ammirare le suggestive rovine di questo antico borgo scomparso, che continua a custodire il mistero delle sue origini. Il territorio è noto per la sua fertilità, favorita dalla frescura del clima e dall’abbondanza di risorse idriche. L’ambiente circostante è caratterizzato da una rigogliosa macchia mediterranea, alternata a zone pianeggianti nel fondovalle dell’Alento e a rilievi montuosi con pendii impervi. I dintorni offrono panorami mozzafiato e numerosi percorsi escursionistici adatti agli amanti della natura e delle passeggiate all’aria aperta.

Particolarmente suggestiva è la frazione di Monte Cicerale, che conserva un fascino autentico. Il centro storico è raggiungibile attraverso un pittoresco vicolo ed è caratterizzato dalla presenza di antichi palazzi gentilizi, alcuni ormai disabitati. La parte bassa del borgo, di costruzione più recente, ha mantenuto lo stile architettonico tradizionale, integrandosi armoniosamente con il paesaggio.

Tradizioni e Natura

Cicerale non è solo storia e natura, ma anche cultura e tradizione. Ogni anno, nel mese di agosto, il paese ospita la Sagra dei Ceci, un evento dedicato alla valorizzazione del prodotto simbolo del territorio. Durante la sagra, i visitatori possono degustare piatti tipici cilentani e partecipare a eventi folkloristici. Le festività religiose, come la Festa di San Nicola e San Giorgio, patroni del paese, rappresentano un’altra importante occasione per immergersi nelle tradizioni locali. Le celebrazioni includono processioni, spettacoli e momenti di aggregazione che coinvolgono l’intera comunità.

Con il suo ricco patrimonio storico e paesaggistico, la sua cucina genuina e le sue tradizioni secolari, Cicerale rappresenta una meta ideale per chi desidera scoprire il fascino autentico del Cilento.

Cosa Vedere a Cicerale

  • Oasi di Ceraso, Bocca di Fava e Corbella, riserve naturali ideali per escursioni e trekking, con panorami mozzafiato sul fiume Alento. Offrono un habitat ricco di biodiversità e la possibilità di avvistare fauna locale.
  • Rovine di Corbella, antico insediamento medievale e primo nucleo abitato del comune.
  • Centro storico, con vicoli e palazzi storici dal fascino autentico.
  • Palazzo Caracciolo, un tempo sede del mercato del borgo, che ancora oggi conserva elementi architettonici di pregio.
  • Chiesa di San Giorgio, edificio di grande valore storico e artistico.
  • Ruderi dell’Edicola Basiliana di San Leo, testimonianza dell’antica presenza religiosa nella zona.
  • Chiesa di San Nicola, risalente al XII secolo, un esempio dell’architettura sacra medievale della regione.
  • Ruderi dei borghi scomparsi di San Benedetto e Lucolo, vestigia di insediamenti ormai abbandonati che raccontano la storia di un’epoca passata.
  • Punti panoramici sul fiume Alento, ideali per rilassarsi immersi nella natura incontaminata.

Storia di Cicerale

Le prime attestazioni scritte su Cicerale risalgono al 1463, ma la sua storia affonda le radici in epoche più antiche. Durante l’epoca longobarda, il borgo apparteneva al gastaldato di Lucania, mentre sotto il dominio normanno fu incluso nella Contea di Capaccio, sotto la giurisdizione di Monteforte.

Successivamente, Cicerale entrò a far parte dei possedimenti della potente famiglia Sanseverino. In seguito, i due casali di Cicerale e Monte Cicerale furono concessi ai Gentilcore, i quali contribuirono alla fondazione di un monastero agostiniano. Nel periodo successivo, il borgo passò ai Carafa Primicicle, che lo amministrarono fino alla abolizione della feudalità nel 1806.

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