Un Borgo Medievale tra le Gole del Calore
Situato nell’Alta Valle del Calore, Felitto è un borgo medievale immerso in uno scenario naturale di straordinaria bellezza. Arroccato su un pendio montuoso, il suo centro storico è caratterizzato da viuzze strette e pittoresche, che offrono scorci suggestivi e panorami mozzafiato sul fiume Calore Salernitano. Qui, la storia e la tradizione si mescolano armoniosamente con un ambiente naturale incontaminato, rendendo Felitto una meta ideale per gli amanti della cultura, della gastronomia e dell’escursionismo.
Il territorio di Felitto è noto per la sua ricchezza naturalistica: le Gole del Calore, una riserva protetta che si estende lungo il corso del fiume, ospitano una variegata flora e fauna, tra cui la rara lontra europea. Le acque cristalline scorrono tra marmitte dei giganti, pareti rocciose modellate nei secoli dall’erosione fluviale, offrendo uno spettacolo unico nel Cilento.
Felitto è anche rinomato per la sua tradizione gastronomica, in particolare per il fusillo felittese, un prodotto tipico artigianale che viene celebrato ogni anno durante la Sagra del Fusillo, un evento che richiama visitatori da tutta la regione.
Le gole del Calore
Le Gole del Calore rappresentano una delle meraviglie naturali più affascinanti del Cilento, un vero e proprio paradiso per gli amanti dell’escursionismo e della natura. Situate lungo il fiume Calore Salernitano, queste gole spettacolari si sono formate grazie all’erosione dell’acqua nel corso dei millenni, creando suggestive pareti rocciose e piscine naturali di acqua cristallina.
All’interno della riserva è possibile immergersi in un ecosistema incontaminato, caratterizzato da una rigogliosa vegetazione ripariale, con salici, pioppi e ontani, e una ricca fauna selvatica. Tra le specie più importanti che popolano questa area vi è la lontra europea, simbolo di un habitat fluviale sano e protetto.
Le gole offrono numerose opportunità per gli appassionati di attività all’aria aperta: dai sentieri trekking panoramici alle escursioni in canoa e kayak, fino alle rilassanti passeggiate lungo le rive del fiume. È anche possibile attraversare il suggestivo Ponte Medievale a Schiena d’Asino, un antico passaggio in pietra che aggiunge un ulteriore fascino storico alla zona.
Nei mesi estivi, le acque fresche del Calore diventano un’attrazione irresistibile per chi cerca un’oasi di relax e refrigerio, mentre gli amanti del birdwatching possono ammirare varie specie di uccelli che popolano l’area. La combinazione tra paesaggi incontaminati e la possibilità di praticare sport all’aria aperta rende le Gole del Calore una destinazione imperdibile per chi visita Felitto.
Cosa Vedere a Felitto
- Castello Feudale: Risalente all’epoca normanna, il castello presenta una struttura imponente con il Mastio (o Maschio), un torrione alto 25 metri, e le mura difensive con feritoie e beccatelli per la difesa dell’edificio. Il complesso conserva ancora sette torri, architetture medievali e due abbeveratoi in pietra ottagonale.
- Gole del Calore: Un’area naturale protetta di straordinaria bellezza, perfetta per escursioni, trekking e attività sportive come il kayak e il rafting.
- Chiesa dell’Assunta: Importante edificio religioso caratterizzato da un’abside poligonale con nicchie e da un campanile alto circa 40 metri.
- Chiesa della Madonna del Rosario: Risalente al 1200, il culto della Madonna del Rosario crebbe d’importanza dopo la battaglia di Lepanto (1571).
- Santuario di Santa Maria di Costantinopoli (1591): Un luogo di culto storico, meta di pellegrinaggi e festività religiose.
- Cappella di San Vito: Ricostruita nel 1850, si ritiene che il sito fosse legato alla memoria della morte del santo.
- Cappella di San Ciriaco: Conserva una statua lignea del santo e in passato era sede di una grande fiera del bestiame l’8 agosto.
- Museo della Civiltà Contadina e Artigiana: Un museo dedicato alla vita rurale, con ricostruzioni degli ambienti domestici e artigianali del passato.
Storia di Felitto
Le origini di Felitto risalgono al periodo medievale, con il primo riferimento documentato nel 1191 in una bolla di papa Celestino III. Il nome del borgo potrebbe derivare dal greco phiulatto, che significa “custodire” o “vigilare”, oppure dal latino filix, che indica la felce, pianta diffusa nei boschi circostanti.
Nel 1248, papa Innocenzo IV scrisse all’abate del monastero di San Pietro di Eboli, chiedendo di assegnare un feudo militare a Johannes de Philecto, un cavaliere della diocesi di Capaccio che aveva perso i suoi beni a causa delle confische ordinate da Federico II di Svevia.
Durante il periodo angioino, Carlo I d’Angiò concesse il feudo di Felitto a Giovanni di San Lupo, e successivamente ad Adamo Mourier. Nel XVI secolo il borgo entrò a far parte delle vaste proprietà delle famiglie Sanseverino e Carafa, con questi ultimi che mantennero il controllo fino al XIX secolo.
Felitto conservò sempre una struttura fortificata, con torri merlate e porte d’accesso. Nel XVIII secolo, il borgo era descritto come un villaggio difeso da mura e da un sistema di fortificazioni strategiche.
Nel 1796, il governatore di Felitto, Tommaso Montesano, fu processato per reità di Stato. Nel corso del XIX e XX secolo, il paese fu soggetto a una forte emigrazione, con molti abitanti che si trasferirono verso le Americhe o il Nord Italia in cerca di nuove opportunità economiche. Nonostante questo, il borgo ha mantenuto intatte le sue tradizioni culturali e gastronomiche, tra cui la produzione del fusillo felittese, celebrato ogni anno con un’importante sagra locale.




