Monte San Giacomo
Il Comune è situato alle pendici del monte Cervati.
L’impianto urbanistico é caratterizzato da bei palazzi ottocenteschi adorni di tipici portali in pietra, dalla fontana pubblica del 1593, dalla suggestiva torre campanaria della Cappella di Nostra Signora del Rosario.
Dal paese é possibile effettuare suggestive escursioni nei boschi alle pendici del Monte Cervati e sostare nel rifugio forestale in località Cupone Soprano a 1400 m d’altezza.
Da non perdere la festività dei Santi Gioacchino ed Anna a luglio.
Cosa Vedere...
- Cappella di San Gaetano. È adorna di un bellissimo organo e di due edicole che racchiudono due busti in legno raffiguranti San Francesco Saverio e San Pasquale. Interessante la tela del XVIII sec. raffigurante la Vergine e San Gaetano con il Bambino, opera vicina allo stile del pittore Nicola Peccheneda da Polla, che frequentò la bottega del Solimene
Fontana nel centro storico del 1593
Chiesa della Madonna dei Cerri
Chiesa di Sant’Anna
Chiesa della Madonna di Loreto
Chiesa di San Giacomo Apostolo e San Filippo
Chiesa di Sant’Antonio
Chiesa di San Nicola con torre campanaria della scomparsa Cappella di Nostra Signora del Rosario
Palazzo Marone
Storia...
Avvolte dalla leggenda sono le sue origini, attribuite a genti provenienti dal Monte Gargano o ad una compagnia legata al culto di San Giacomo di Campostella. Il nome deriva dal culto dell’apostolo di Spagna Santo Jacopo di Diano.
La fondazione del comune risale al periodo della dominazione Normanna, ma sul territorio sono presenti siti preistorici risalenti a circa 50.000 anni fa. Il borgo fu fondato prima dell’anno Mille come casale di montagna appartenente allo “Stato di Diano”.
Il massimo sviluppo del paese si è avuto intorno al XVI sec. quando alcune famiglie nobiliari fecero costruire in paese i propri palazzi. Le vicende storiche intorno all’anno Mille furono molto dure, prima con le invasioni barbariche, poi con quelle di Longobardi, Saraceni e Arabi. Con l’arrivo dei Normanni la situazione politica, sociale, economica e religiosa migliorò. Con gli anni gli abitanti discesero fino alla fontana dove si fondò la Chiesa di San Giacomo.
L’espansione successiva fino all’Ariella permise la costruzione di edifici nobiliari, richiamanti alla mente i nomi di illustri famiglie; quali i Marone, i Nicodemo, i Gorrese.
Nell’800 i patrioti Michele Aletta e Vincenzo Marone parteciparono attivamente alle lotte per l’indipendenza.
Nel 1933 si registrarono moti popolari contro i soprusi del Podestà e del regime fascista.