Situato su una collina a soli 4 km dal mare, Ogliastro Cilento è un borgo affascinante che combina storia, arte e paesaggi mozzafiato. Il suo nome deriva dal latino oleastrum, che significa “olivo selvatico”, simbolo della ricchezza agricola della zona. Fondato tra l’Alto e il Basso Medioevo dagli abitanti di Agropoli in fuga dai Saraceni, Ogliastro Cilento conserva ancora oggi il fascino di un borgo antico, caratterizzato da palazzi storici e piccole cappelle.
Il Comune comprende borghi dal grande valore storico, tra cui la frazione Eredita, situata in una posizione panoramica che domina la Piana di Paestum e il Golfo di Salerno. Passeggiando tra le sue stradine si possono ammirare palazzi gentilizi, edifici religiosi e un’atmosfera che richiama il passato medievale della regione.
Oggi Ogliastro Cilento è una meta ideale per chi vuole scoprire un angolo autentico del Parco del Cilento, con paesaggi mozzafiato, borghi medievali intatti e una storia millenaria. Il borgo è perfetto per chi ama la tranquillità e la bellezza della natura, senza rinunciare alla possibilità di esplorare i vicini siti archeologici di Paestum e le spiagge cristalline della costa cilentana.
Le Frazioni: Eredita e Finocchito
Eredita: il nome deriva dal greco erèido (“poggiare saldamente”), indicando la sicurezza del nuovo insediamento fondato dai profughi di Agropoli. Un tempo faceva parte, insieme a Ogliastro, di un’unica Università (Comune) fiscale.
Finocchito: citato per la prima volta nel 1078, il nome deriva dal greco fyo ek lìtos (“nato da una pietra”), evidenziando la sua posizione arroccata. In passato fu parte del feudo cilentano dei Sanseverino, prima di passare ad altri feudatari fino all’abolizione della feudalità nel 1806.
Cosa Vedere a Ogliastro Cilento
Palazzo De Falco (XV secolo): una delle residenze più imponenti del borgo, caratterizzato da un magnifico portale in pietra e da una biblioteca storica che conserva preziosi manoscritti del XV secolo, oltre a una collezione di cimeli e testimonianze storiche. Il palazzo, suddiviso in ben 35 stanze, rappresenta un punto di riferimento culturale per la zona.
Convento di San Leonardo (1637): costruito dai Padri Domenicani, questo complesso monastico rappresentava un centro di spiritualità e cultura. Oggi ne rimangono i ruderi delle mura perimetrali, testimonianza della sua antica grandezza.
Palazzo De Stefano (1525): uno dei più antichi edifici nobiliari del borgo, esemplare di architettura rinascimentale.
Palazzo Siniscalchi (XVII secolo): nato come casa di caccia, conserva dettagli architettonici che raccontano il suo passato aristocratico.
Chiesa di Santa Croce (XVI secolo): conserva elementi architettonici tipici delle chiese cilentane, con una struttura sobria e raffinata.
Chiesa di San Giovanni Battista (XVIII secolo): uno dei principali edifici religiosi del borgo, ricco di dettagli artistici.
Chiesa di San Nazario: situata in una posizione suggestiva, rappresenta un importante punto di riferimento religioso per la comunità.
Località Postiglione: area naturalistica caratterizzata da boschi di ontani e querce, ideale per passeggiate all’aria aperta.
Albero di Ulivo Centenario in località Maddalena: un monumento naturale che racconta la storia agricola del territorio, accanto alla piccola Chiesa della Maddalena, protettrice della zona.
Storia di Ogliastro Cilento
Le prime attestazioni del borgo risalgono al 1051, quando viene menzionato in un documento con il nome di “locum qui dicitur Olliastrum”. Secondo la tradizione, Ogliastro nacque dopo la distruzione di Agropoli da parte dei Saraceni nel 882, accogliendo i profughi della città costiera.
L’origine del nome è controversa: potrebbe derivare dal latino medievale oleastrum, in riferimento agli olivi selvatici tipici della zona, o dal greco aystron (città) e òllymi (distruggere), a indicare un insediamento nato dopo la distruzione di Agropoli.
Nel 1059, l’ultimo principe longobardo di Salerno, con la madre Principessa Gemma e la moglie Maria, donò le terre di Ogliastro al vescovo di Paestum Amato, inserendolo nei territori ecclesiastici di Lucania. Per secoli il borgo rimase feudo dei vescovi pestani, per poi essere venduto nel 1556 alla famiglia Spigadore. Nei secoli successivi passò attraverso varie dinastie nobiliari, tra cui i Bonito, de Clario, Altomare e De Conciliis, fino a diventare nel 1741 il Marchesato della famiglia De Stefano.