Orria

Situato su una collina che domina il corso medio dell’Alento, Orria è un borgo ricco di storia e tradizioni, dove il passato contadino è ancora fortemente radicato nell’identità locale. Il centro storico conserva preziose testimonianze architettoniche e culturali, tra cui il Museo della Civiltà Contadina, che racconta la storia agricola e artigianale del territorio, con particolare attenzione alla coltivazione del fico bianco del Cilento, simbolo gastronomico della zona. Circondato da una natura rigogliosa, il paesaggio di Orria si caratterizza per secolari uliveti, vigneti, ficheti e boschi ricchi di ginestre, pungitopi, primule e rose canine. Un vero paradiso per gli amanti del trekking e della natura incontaminata.

Perché Visitare Orria

Orria è una destinazione perfetta per chi cerca:
✅ Turismo culturale – con le sue chiese, i palazzi storici e i murales artistici.
✅ Esperienze naturalistiche – grazie ai boschi e ai sentieri panoramici.
✅ Tradizioni autentiche – con eventi legati alla cultura contadina e alla lavorazione del fico.
✅ Gastronomia locale – con prodotti tipici del Cilento, tra cui l’inconfondibile fico bianco.

Se vuoi scoprire un angolo autentico del Cilento, lontano dai circuiti turistici più affollati, Orria è il posto perfetto per un viaggio tra storia, natura e sapori genuini.

Cosa Vedere a Orria

Orria vanta numerosi punti di interesse storico e culturale:

  • Chiesa di Santa Sofia – con il suo campanile, tra i più alti del Cilento.
  • Chiesa di San Felice – uno dei luoghi di culto più antichi, con un’imponente struttura campanaria.
  • Fontana Vecchia con Arco – testimonianza dell’ingegneria idraulica locale.
  • Chiesa di San Domenica e Cappella di Santa Maria delle Grazie – esempi di architettura religiosa locale.
  • Casa natale di Paolo De Matteis – celebre pittore del ‘600, allievo di Luca Giordano, noto per dipinti come La Madonna con Bambino (Napoli, Chiesa di San Giovanni dei Fiorentini).
  • Murales – che decorano le abitazioni del borgo, raccontando la storia e le tradizioni del luogo.
  • Chiesa di Sant’Elia – di origine basiliana.
  • Tempa dell’Arenola – luogo di apparizioni mariane nel 1952.
  • Museo della Civiltà Contadina – raccoglie strumenti e testimonianze della vita rurale, con un focus sulla coltivazione del fico bianco.
  • Boschi di Scorzelle, Acciucchi, Selva Dei Santi, San Martino, San Ginito e Patrimonio – ideali per escursioni e immersioni nella natura.
  • Valloni Orria e Cerreto – con paesaggi mozzafiato e biodiversità unica.

Storia di Orria

Le origini di Orria risalgono alla distruzione di Velia nel VI secolo d.C. Il suo nome deriva da un episodio leggendario: un duce longobardo, avvistando le colline ricche di messi, esclamò “Horrea mea video” (“Vedo i miei granai”), da cui derivò il nome Horrea, poi trasformato in Orria.

La prima menzione documentata del borgo risale al 1496, quando compare nei registri della Provincia di Salerno come parte dello stato di Gioi. Nel 1532 contava 80 famiglie dedite all’allevamento ovino e alla coltivazione dell’ulivo e del fico. Nel corso dei secoli, Orria fu un importante centro di produzione cerealicola e un polo per l’attività degli scalpellini, tradizione che si mantenne fino al secondo dopoguerra.

Una leggenda racconta che Dio punì il paese con una frana per aver lavorato nei giorni festivi, portando via i terreni fertili. Solo l’intervento di San Felice, che fece arrivare mercanti arabi con ingenti quantità di grano, salvò la popolazione dalla fame.

Nel XVII secolo, la peste e la carestia colpirono duramente Orria, provocando un declino demografico. Solo nel XVIII secolo il borgo si riprese grazie all’opera delle famiglie gentilizie che misero a coltura nuovi terreni e incentivarono la pastorizia.

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