Perdifumo terrazza sul mare
Il comune di Perdifumo sorge sulle pendici nord-ovest del Monte Stella. Il centro storico presenta una serie di elementi architettonici di notevole rilievo che circondano o interessano direttamente i numerosi palazzi gentilizi dai bei portali in pietra lavorata. Il centro del paese si raccoglie attorno alla piazzetta che vive in ogni ora del giorno, ma soprattutto nel periodo estivo, quando diventa un piccolo “salotto” per il ritrovo degli emigrati rientrati in occasione delle ferie.
Il Palazzo Vargas nella frazione Vatolla ha ospitato il filosofo Gian Battista Vico per nove anni (1686/1695). La struttura rappresenta u simbolo della memoria storica del popolo cilentano ed è un bene protetto dall’Unesco.
Da visitare anche il Convento di Santa Maria della Pietà, fondato nel 1619. Di grande interesse alcuni elementi architettonici e artistici, nonché la vecchia cappella. Sede di un’antica biblioteca, forse la stessa dove studiò Gian Battista Vico.
Da non perdere il Volo dell’Angelo: si rappresenta la lotta tra l’Angelo e il Diavolo, il primo sempre impersonato da un bambino, sospeso ad un cavo d’acciaio, che vince dopo un duello verbale, sul Diavolo, che recita la sua parte su un piccolo palco e indossa un’armatura o un costume rosso e nero. Interessanti sono i versi che i due protagonisti recitano, altisonanti e di stile barocco (8 e 15 agosto).
Cosa Vedere...
- Castello Vargas-Machucha, del XVI sec., dall’ampio cortile in basolato ove é ancora collocata un mascherone seicentesco adibito a fontana. Qui soggiornò Gian Battista Vico; ospita una biblioteca di testi storici e critici che riguardano il grande filosofo, nonché di storia locale
Chiesa della Madonna delle Grazie del XI sec.; sulla facciata vi sono inseriti due frammenti di un sarcofago romano del IV sec. d.C.
Chiesa di San Sisto, edificata nel XVI sec.
Chiesa di San Nazario del 1311
Convento di Santa Maria della Pietà, fondato nel 1619. Di grande interesse alcuni elementi architettonici e artistici, nonché la vecchia cappella. Sede di un’antica biblioteca, forse la stessa dove studiò Gian Battista Vico
Convento di Santa Maria del Carmine, fondato nel 1472. Il suo aspetto austero di un castello è dovuto al fatto di essere stato fortificato nella prima metà del XVII sec. per difendersi dagli attacchi dei briganti che infestavano la zona. Di particolare pregio il chiostro e le porte dell’antica farmacopea
Convento Santa Maria della Porziuncola, fondato nel 1635. Di particolare interesse è l’interno della chiesa, ove si conservano alcune tele settecentesche che ornano gli altari, unitamente a statue di santi di pregevole fattura. Sul muro di fondo del presbiterio vi si venera un grande crocifisso cinquecentesco il quale, secondo la tradizione, giunse a Perdifumo unitamente alla statua della Madonna del Rosario; sormonta l’architrave esterno della porta d’ingresso un piccolo affresco detto “della Porziuncola”, probabilmente settecentesco, di artigianato francescano che è tenuto in grande considerazione dal popolo in quanto ritenuto miracoloso
Convento di Santa Maria degli Angeli, ove i fedeli adorano con tre inchini l’antico crocefisso che quivi è conservato
Ruderi del Cenobio di Sant’Arcangelo, uno dei più antichi stanziamenti monastici del Cilento
Palazzo Guglielmini con la fonte ed il lavatoio adiacente
Fontana del 1500: restano ancora due epigrafi che ricordano i due tempi dell’acquisto del dominio di Perdifumo da parte del Guindacio
Museo terra batulliani. Nasce dal lavoro di catalogazione dell’associazione culturale “Scienza Nuova” nel 1994 con finalità didattiche; si sono raccolti negli anni circa 5.000 pezzi diversi, nell’idea di documentare l’intera organizzazione del lavoro della terra attraverso il passaggio delle stagioni
Museo Vichiano e biblioteca vichiana a Palazzo Vargas
Selva di Santa Sofia
Pineta di San Vincenzo
Storia...
La sua ubicazione nei pressi di un torrente ha favorito in epoca medievale il nome di “pes-de-flumine”, donde il dialettale “per(e)-de-fiume”.
Il primo nucleo del centro abitato di Perdifumo nacque nel corso dell’XI sec. con l’assorbimento degli abitanti del vicino villaggio di Sant’Arcangelo ed è datato 1083. Nello stesso periodo Perdifumo, come tutti i possedimenti di S. Arcangelo, fu compreso nel territorio concesso alla famiglia Sanseverino. A seguito degli avvenimenti della guerra del Vespro (1282-1302) Perdifumo fu completamente distrutto. Ricostruito, rimase ancora in possesso della stessa Badia fino al 1412, quando tutti i suoi feudi cilentani per volontà del papa Gregorio XII passarono in mano al re Ladislao di Durazzo. Perdifumo fu poi concesso nel 1436 da Alfonso d’Aragona ai Sanseverino in assoluto dominio, conservandovi la Badia la sola giurisdizione spirituale.
Nel 1500, trovandosi i Sanseverino privati di tutti i loro feudi a seguito della Congiura dei Baroni (1485-87), il re Federico d’Aragona concesse Perdifumo in feudo al cavaliere Giacomo Guindacio, nobile napoletano, che ne conservò poi il dominio come suffeudatario dei Sanseverino quando questi recuperarono nuovamente i loro feudi nel 1507.
In seguito il feudo passò ai Caracciolo, ai Brancaccio (1561) e poi ai Del Baglivo (1568). Dal 1636 appartenne ai Principi di Roccadaspide, a cui restò fino all’eversione della feudalità (1806).