Situato sulle pendici nord-occidentali del Monte Stella, Perdifumo è un borgo caratteristico del Parco del Cilento e Vallo di Diano, noto per il suo centro storico ricco di palazzi gentilizi con maestosi portali in pietra lavorata. Passeggiando per le sue stradine, si respira un’atmosfera d’altri tempi, soprattutto nella piazza principale, che nei mesi estivi diventa un vero e proprio salotto all’aperto, punto di ritrovo per gli abitanti e per i visitatori.
Perdifumo è una meta perfetta per gli amanti della storia e delle tradizioni locali. Tra i suoi edifici di spicco, si trova il Convento di Santa Maria della Pietà, fondato nel 1619, con la sua antica cappella e una biblioteca storica che potrebbe essere stata utilizzata dal filosofo Gian Battista Vico durante il suo soggiorno nella vicina frazione di Vatolla. Un altro evento imperdibile è il Volo dell’Angelo, una suggestiva rappresentazione teatrale in cui un bambino, sospeso a un cavo d’acciaio, impersona l’angelo che sfida il diavolo in un duello verbale, tra costumi scenografici e versi barocchi (8 e 15 agosto).
Vatolla: Il Borgo di Gian Battista Vico
La frazione di Vatolla è una delle perle storiche di Perdifumo, famosa per aver ospitato Gian Battista Vico tra il 1686 e il 1695. Qui il filosofo napoletano scrisse parte della sua opera e approfondì gli studi che lo portarono a formulare la sua celebre teoria della storia ciclica.
Il cuore del borgo è il Palazzo Vargas, una residenza nobiliare protetta dall’UNESCO che oggi ospita il Museo Vichiano, dove sono esposti manoscritti, volumi antichi e documenti legati alla vita del filosofo. Il palazzo vanta anche un’elegante biblioteca storica e una collezione di opere sulla storia locale.
Vatolla è nota anche per la Cipolla di Vatolla, un prodotto tipico locale dal gusto dolce e delicato, coltivato da secoli nel territorio circostante. Questo prodotto è protagonista di eventi gastronomici e sagre che celebrano le tradizioni agricole e culinarie del Cilento.
Oltre al Palazzo Vargas, Vatolla offre uno scenario pittoresco con le sue strade in pietra, gli edifici storici e una vista panoramica che abbraccia le colline del Cilento. Ogni anno, il borgo ospita eventi culturali e conferenze dedicate alla figura di Vico, rendendolo un punto di riferimento per gli studiosi di filosofia e per i visitatori affascinati dalla cultura cilentana.
Cosa Vedere a Perdifumo
Castello Vargas-Machucha (XVI secolo, Vatolla): Un elegante edificio con un ampio cortile lastricato e un mascherone seicentesco usato come fontana. Ospita una biblioteca con testi storici e critici su Gian Battista Vico e sulla storia locale.
Chiesa della Madonna delle Grazie (XI secolo): Sulla sua facciata sono inseriti due frammenti di un sarcofago romano del IV secolo d.C.
Chiesa di San Sisto (XVI secolo): Un esempio di architettura religiosa del Cilento.
Chiesa di San Nazario (1311): Uno degli edifici sacri più antichi del borgo.
Convento di Santa Maria della Pietà (1619): Oltre alla cappella storica, ospita una ricca biblioteca.
Convento di Santa Maria del Carmine (1472): Costruito come struttura difensiva contro i briganti del XVII secolo, è famoso per il suo chiostro e l’antica farmacopea.
Convento di Santa Maria della Porziuncola (1635): Al suo interno si conservano dipinti settecenteschi e una statua della Madonna del Rosario, oltre a un affresco miracoloso chiamato “della Porziuncola”.
Convento di Santa Maria degli Angeli: Conosciuto per il suo antico crocifisso, adorato con tre inchini dai fedeli.
Ruderi del Cenobio di Sant’Arcangelo: Tra i più antichi insediamenti monastici del Cilento.
Palazzo Guglielmini con la sua fontana cinquecentesca e il lavatoio adiacente.
Museo Terra Batulliani: Un’esposizione di oltre 5.000 manufatti legati al mondo rurale cilentano.
Museo Vichiano e Biblioteca Vichiana (Vatolla): Situati nel Palazzo Vargas, dedicati al grande filosofo Gian Battista Vico.
Selva di Santa Sofia e Pineta di San Vincenzo: Aree boschive ideali per escursioni e passeggiate nella natura.
Storia di Perdifumo
Il nome di Perdifumo deriva probabilmente dal latino “pes-de-flumine”, riferendosi alla sua posizione vicino a un torrente. Il primo insediamento risale all’XI secolo, quando gli abitanti del vicino villaggio di Sant’Arcangelo si stabilirono qui nel 1083. Come molte altre località cilentane, Perdifumo fu controllata dalla famiglia Sanseverino, fino alla guerra del Vespro (1282-1302), durante la quale il borgo venne completamente distrutto.
Dopo essere stato ricostruito, il feudo passò sotto il controllo della Badia di Cava, ma nel 1412 il Papa Gregorio XII lo affidò al re Ladislao di Durazzo. Nel 1436, Alfonso d’Aragona concesse nuovamente Perdifumo ai Sanseverino, che lo tennero fino alla Congiura dei Baroni (1485-87), quando i loro feudi furono confiscati. Nel 1500 il re Federico d’Aragona assegnò il borgo al cavaliere napoletano Giacomo Guindacio, che lo mantenne anche dopo il ritorno dei Sanseverino nel 1507.
Successivamente, il feudo passò ai Caracciolo, Brancaccio (1561) e Del Baglivo (1568), fino a essere acquistato nel 1636 dai Principi di Roccadaspide, che lo mantennero fino alla fine del sistema feudale nel 1806.