Cosa Vedere...

  • Chiesa di San Nicola di Mira, che presenta una pianta a tre navate con uno sviluppo longitudinale leggermente accentuato, un abside rettangolare orientato canonicamente verso oriente che ospita un pregevole coro in legno (1739)
    Chiesa di Sant’Anna
    Chiesa di Santa Maria dei Martiri
    Grava di Vesalo, imponente condotto ipogeo in cui spariscono le acque del Torrente Milenzio dopo un salto nel vuoto di circa 100 mt
    Affondatore di Vallivona, pozzo carsico che si apre all’interno di una valle di deposito glaciale
    Cascata dello Scanno del Fuoco
    Santuario di Grottaferrata, che ospita un pregevole Crocifisso ligneo rinascimentale ed un’antichissima statua raffigurante la Madonna con bambino, iconograficamente affina a quella della dea pestana Hera Argiva (come lei, infatti, reca nella mano un melograno). Dell’antico convento, cancellato da altre costruzioni nel corso del tempo, rimangono soltanto i resti della cinta muraria, il chiostro e gli orti. Ha pianta ottagonale e ben dieci altari
    Chiesa di San Giovanni Battista, a forma irregolare, contiene cinque altari, con quello maggiore in Marmo ed un coro in legno di noce

Storia...

L’origine del nome Rofrano accenna ad una derivazione “da un altro luogo” ed, in effetti, il riscontro potrebbe essere trovato nell’antica Rufra o Rofrio, ricordata da scrittori del passato come Virgilio nell’Eneide.
L’origine dell’odierno abitato si può verosimilmente collocare intorno all’anno Mille con derivazione basiliana. Nell’insediamento basiliano di Rofrano, l’elemento nodale della composizione, come spesso accadeva, era la basilica collocata alla sommità di un poggio alle falde del quale si è sviluppato il centro abitato. In epoca medievale l’abitato fu cinto da possenti mura entro le quali si accedeva attraverso tre porte: Porta Sant’Antuono, munita di una torre cilindrica di guardia, Porta Vallone e del Leccio.
Proprio sulla Porta Sant’Antuono esiste una lapide che ricorda gli ufficiali partiti da Rofrano per la seconda crociata. In segno di ringraziamento il Papa Ruggero II, nel 1131, concesse il feudo di Rofrano alla comunità di monaci basiliani.
Il paese, dal 1275, ebbe il nome di Castrum cioè luogo fortificato.

 

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