Cosa Vedere...

  • Chiesa di San Silvestro Papa, edificata nel XVII sec., in stile barocco. Sui muri del campanile si possono ammirare tre statue di terracotta (dette i muòcci) che raffigurano San Silvestro, Cristo flagellato e San Nicola, probabilmente risalenti al XIV sec., ma reinserite nella ristrutturazione del campanile in epoca rinascimentale. Tre navate ricche di stucchi, con dieci altari laterali e due cappelle, costituiscono la struttura interna dell’edificio
    Chiesa di Sant’Antonio, ha una croce sul sagrato del 1601 ed un campanile risalente all’XI sec. dalla struttura a torre, sviluppato su tre piani con l’ultimo a forma di cono
    Chiesa di Sacco Vecchia, nei pressi della quale si raccolgono materiali ceramici e laterizi che suggeriscono l’esistenza di un insediamento antico riferibile tra il IV ed il III sec. a.C., strategico alle forme di occupazione del territorio gravitanti intorno al grande agglomerato di Monte Pruno
    Museo dell’arte artigiana originale e della storia,fondato dall’ebanista Francesco Coccaro nel 1986. Il Museo raccoglie la produzione artistica di legno intagliato del signor Coccaro. Sono opere che propongono a cicli i momenti salienti della vita dell’uomo; dagli episodi biblici alle scoperte scientifiche, dagli uomini illustri alle favole di Esopo, dai personaggi della mitologia ai temi della religiosità cristiana a lui particolarmente cari in quanto scopre in essi la vera storia dell’umanità
    Grotta Grande di Sacco o Grotta di Jacopo, che è stata abitata da una comunità pastorale in piena età del Bronzo

Storia...

Nato probabilmente nel VIII secolo per opera degli abitanti di Casal Vecchio, sede dei duchi di Benevento, Sacco ha un toponimo che sembra derivare dalla posizione inaccessibile del suo Castello (dal latino saccus, via senza uscita), oppure, da un nome di persona, Saccia, la moglie di uno dei duchi sanniti, vissuta nel vecchio maniero. L’esistenza di un Castello, al centro di un articolato sistema fortificato, è testimoniato dalla presenza di alcuni resti di mura, di una torre e di una struttura dedicata al culto, rinvenuti su un costone roccioso del Monte Motola.
Nell’area si insediò una comunità di monaci greci attorno alla chiesa di San Nicola, denominata secondo la tradizione locale, Zatalampe, termine greco-bizantino che vuol dire “cerco la luce”. Con il loro arrivo nel VII sec. i Longobardi, per controllare il passo oggi detto “del Corticato”, che permette di passare agevolmente dalla Valle del Calore a quella del Tanagro nel Vallo di Diano, eressero un castello su un’altura a ridosso del torrente Sammaro. Nel X sec., il Castello di Zatalampe fu incentivato per la sua funzione di caposaldo verso nord-est della contea di Laurino. Attorno ad esso si era già sviluppato un discreto nucleo abitato che, però, a partire dagli inizi del XIV sec., cominciò a spopolarsi gradualmente in seguito alle distruzioni operate dagli Aragonesi nella guerra del Vespro (1282 - 1302), quando il paese si trovò ad essere zona di frontiera. Sacco nuova sorse, probabilmente, a seguito del progressivo abbandono di Sacco vecchio, anche se le prime notizie certe sono in età angioina, a partire dal 1269, quando fu ingiunto al feudatario Nicola di Sacco di riunire la quinta parte dei 40 militi da inviare in Romagna.
Il paese subì gravi ripercussioni a causa della Guerra del Vespro, che comportò l’esonero físcale completo dei cittadini del casale per intervento diretto di Carlo II, nel 1294, colpito dalle condizioni di assoluta precarietà della popolazione.
Anche a Sacco infuriò la violenta pestilenza del 1656, che falcidiò 130 famiglie sulle 187 esistenti, ed a nulla valsero, pur di salvarsi, le donazioni e le offerte effettuate in favore della chiesa locale, o i presunti benefíci dell’olio santo di una lampada votiva in onore dell’immagine della Santa Vergine Maria.

 

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