Sala Consilina, anticamente detta Sala, ha origine nella notte dei tempi. Nel neolitico, popolazioni etrusche migrarono verso il salernitano stabilendosi permanentemente e formando una necropoli che si estende per oltre quattro chilometri nella fascia pedemontana fino a terminare nella contrada Profiche, poco distante da Sala.
I patrimoni artistici di Sala sono innumerevoli. Nell’Atena – Sala sono stati rinvenuti diversi reperti fra cui una pietra incisa che accertava l’ esistenza di Consilinum.
Ai confini con il Comune di Padula sorge il Battistero di San Giovanni in fonte, recentemente ristrutturato e oggetto oggi di forte attività di valorizzazione. La peculiarità di questo tempio era costituita dal suo fonte battesimale la cui acqua sgorgava direttamente da una sorgente posta sotto la struttura.
Nel duecento, con l’arrivo dei Normanni, il Vallo di Diano vide fiorire numerosi palazzi e castelli il più importante dei quali fu proprio quello di Sala Consilina, che nel duecento fu ristrutturato da Federico II di Svevia consapevole dell’ importanza strategica di quella rocca che dominava tutta la Valle.
Agli inizi del settecento i Borbone assunsero il controllo del Vallo disponendo importanti opere di bonifica e edilizie. Nei cruciali anni dell’Unità d’Italia, Sala ricoprì un ruolo di primo piano tra le località del Vallo: proprio qui infatti il 30 agosto 1860 il generale Fabrizi proclamò la disfatta dei Borbone, mentre il 5 settembre la città accoglieva i Mille. Risale a quest’epoca l’attuale toponimo: Sala divenne Sala Consilina.
Numerose sono le manifestazioni a carattere culturale e religioso che invogliano il turista a visitare quella che può a ragione definirsi la capitale del Vallo di Diano. Tra queste si ricordano:
“Lu Cindu” (il cinto): il 17 maggio partendo dalla Chiesa dell’annunziata viene portato in processione un crocefisso seguito dal Cinto, una torre di ceri che posizionata su una base di legno viene portata in testa da una donna. I fedeli intonando canti dialettali e litanie raggiungono il Santuario di S. Michele.
Lo sparo del Gallo o festa della Madonna del Castello si tiene nel corso del mese di settembre. La statua della Vergine è condotta in processione dal Castello fino alla frazione Valle. La manifestazione entra a questo punto nel vivo con lo sparo del gallo. Lungo un percorso di quasi 300 metri, legata ad una lunga corda, viene fatto scendere un fantoccio a colorato a forma di gallo. Secondo le credenze popolari il gallo che non arriva alla fine del percorso è segno lascia presagire eventi negativi per i tempi che verranno. Fino a qualche anno fa il vero protagonista della manifestazione era un gallo vero, che ucciso veniva poi mangiato dagli organizzatori.
Volo dell’angelo: In occasione della festa di S. Michele un bambino in costume da angelo legato ad una fune fatta scorrere in una carrucola viene portato al cospetto della statua del santo al quale porta in dono dei fiori e dell’incenso.
Infiorata: Il giorno del Corpus l’intero percorso della processione in onore del Santissimo viene addobbato con migliaia di fiori.
Le Giornate Garibaldine sono un susseguirsi di dibattiti, spettacoli musicali, mostre, tavole, rotonde, gastronomia che si tengono la prima settimana di settembre in ricordo del passaggio della spedizione dei Mille che nel suo percorso verso nord, il 5 settembre del 1860, sostò a Sala. L’eroe dei due mondi in quella occasione soggiornò, ospite, presso il Palazzo della famiglia De Petrinis.
Rassegna di Arti, Mestieri ed Usanze: E’ un viaggio nel passato alla riscoperta di attività antiche ormai dimenticate. Tre serate di storia, gastronomia e spettacolo in un’atmosfera (quella del centro storico) cinquecentesca.