Cosa Vedere...

  • Chiesa di Santa Maria della Croce, aperta su una spianata, da cui si gode un incomparabile panorama marino. La chiesa presenta un altare maggiore in stucco policromo, che si articola in due registri: quello superiore, con figure di cherubini e quello inferiore con fastosi trionfi di ghirlande e frutti a rilievo, simboli della Passione e Resurrezione di Cristo
  • Chiesa di Santa Marina Martire, rivestita di stucchi tardo-settecenteschi
  • Cappella di San Rocco
  • Cinta muraria trecentesca, edificata sui ruderi di una precedente fortificazione bizantina
  • Torre di guardia dell’Oliva o dell’Auliva, che emerge tra i ruderi dell’antico castello
  • Cappella di Santa Maria del Monte
  • Roccaforte di Policastro Bussentino (nome derivante dalla piana del bosso che cresceva rigogliosa in queste zone)
  • Cattedrale di Santa Maria Assunta, risalente al XIII sec., con portale di raffinata fattura, che reca in alto, una splendida edicola in marmo con la Vergine in trono col Bambino, fiancheggiata da due Angeli
  • Museo Diocesano di Policastro Bussentino che preserva opere di notevole valore artistico e storico, tra cui uno splendido crocifisso in avorio di gusto fiammingo; dipinti, paramenti e suppellettili d’argento
  • Borgo Lupinata
  • Pineta di Santa Lucia, con pini marittimi e d’Aleppo
  • Ponte del Bussento. Sulla sua destra, attraverso una scaletta, si accede ad un percorso lungo le rive del fiume, presso il quale è possibile praticare la pesca no kill, che prevede l’obbligo di restituire al fiume i pesci catturati.

Storia...

Il nome è un omaggio alla Santa Vergine della Bitinia, in quanto il paese fu fondato da alcune famiglie sfuggite alle persecuzioni iconoclastiche alla fine del VII sec. Dopo la distruzione di Buxentum, l’odierna Policastro Bussentino, ad opera di Roberto il Guiscardo nel 1065, egli diede impulso al borgo centrale del paese stabilendovi la sede di tutta la contea ed istituendovi un tribunale per l’amministrazione della giustizia con giurisdizione su tutti i comuni limitrofi.

Alla fine del ‘500 Santa Marina divenne sede dei Conte Carafa di Napoli, che mantennero il tribunale e continuarono ad amministrare la giustizia istituendo anche il carcere.

Santa Marina fu l’unico paese della zona a favorire la sfortunata spedizione di Carlo Pisacane, con uomini e vettovaglie. Un certo Domenico Maccarone si unì ai 300 venendo poi catturato ed imprigionato.anche durante l’epopea garibaldina giovani di Santa Marina accorsero ad infittire le file dei seguaci del patriota nizzardo.

Durante il ventennio fascista, per ben 17 anni, Santa Marina fu privata della sede comunale. Successivamente il popolo si sollevò e, nonostante l’invio di 300 uomini delle forze dell’ordine, riuscì a riportare in paese il Municipio.


Spiagge e balneabilità...

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