Sanza

Situato tra le vette del Monte Cervati e le acque cristalline del Bussento, Sanza offre uno scenario naturalistico di rara bellezza. Il paesaggio si distingue per località suggestive come Ponte Inferno e Varco dell’Abete, dove le sorgenti creano rapide e cascate spettacolari.
Un elemento unico del territorio è il ricco patrimonio di architettura rurale, con i cosiddetti “casini”, case di campagna appartenute a nobili famiglie locali. Di grande interesse sono anche i mulini e le ferriere lungo il Bussento, risalenti probabilmente al XIV secolo.
Un luogo di particolare spiritualitĂ  è la Madonna della Grotta, una cavitĂ  carsica situata sulla vetta del Monte Cervati. La leggenda narra che l’ingresso si sia ristretto miracolosamente per impedire il furto della statua della Madonna da parte di alcuni ladri.

Sanza Oggi

Oggi Sanza è un punto di riferimento per il turismo naturalistico e religioso. Con il suo vastissimo territorio montano e le aree carsiche spettacolari, è una destinazione perfetta per gli amanti delle escursioni e del trekking.

Il borgo continua a mantenere vive le tradizioni del Cilento, offrendo ai visitatori un’esperienza autentica tra storia, cultura e bellezze naturali. La sua posizione strategica lo rende un ideale punto di partenza per esplorare il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.

Tradizioni e Natura

  • Festa della Madonna della Neve (4-5 agosto) – Celebrazione religiosa in onore della Vergine, con pellegrinaggi e riti tradizionali.
  • Festa di San Francesco (ottobre) – Evento che si svolge nella chiesa dedicata al Santo, con celebrazioni e momenti di condivisione comunitaria.
  • Festa del Monte Cervati (agosto) – Escursione e celebrazioni dedicate alla Madonna della Grotta sulla vetta del Cervati.
  • Sagra della Capra (agosto) – Evento gastronomico che celebra le specialitĂ  locali, con piatti a base di capra e prodotti tipici del Cilento.

Cosa Vedere a Sanza

  • Grava del Festolaro e Inghiottitoio di Vallevona – Depressioni naturali scolpite dall’erosione carsica, con suggestivi laghetti stagionali.
  • Nevara – Antica cavitĂ  usata per la raccolta della neve, un tempo destinata alla produzione di sorbetti per i Borbone.
  • Ponte l’Abate e Sentiero di Brancato – Percorsi medievali che collegavano Sanza a Caselle in Pittari, con resti di mulini e ferriere lungo il Bussento.
  • Ruderi dell’abbazia di San Pietro – Resti di una chiesa medievale con un suggestivo campanile a vela.
  • Cappella della Madonna della Neve – Edificio alto-medievale con annessa grotta che custodisce un’antica statua della Vergine.
  • Chiesa dell’Assunta – Importanti sculture lignee, tra cui un crocifisso cinquecentesco di eccezionale valore.
  • Chiesa di San Francesco d’Assisi – Con un portale datato 1610 e opere d’arte del XVIII secolo.
  • Cappella di San Vito – Altare tardo barocco scolpito nel 1720 e statua lignea del Santo realizzata nel 1776.
  • Torre Campanaria di San Martino – Struttura medievale risalente almeno al 1468.
  • Palazzi storici – Tra cui Palazzo Baronale e Palazzo Bonomo.
  • Cippo di Carlo Pisacane – Monumento commemorativo dedicato all’eroe risorgimentale e ai suoi uomini.

Storia di Sanza

La storia di Sanza affonda le radici in epoche remote, quando l’area era un importante crocevia commerciale lungo la via del sale, collegando la costa di Policastro con il Vallo di Diano.

Nel Medioevo, Sanza era conosciuta come Sansa, con una comunità di monaci italo-greci che introdussero il culto della Madonna della Neve. Durante il periodo svevo e angioino, il borgo giocò un ruolo strategico nella difesa di Policastro dagli attacchi saraceni.

Nei secoli successivi, Sanza passò sotto il controllo di diverse famiglie nobiliari, tra cui i Sanseverino e i Carafa di Policastro. Con i Principi di Bisognano, il borgo consolidò la sua identità.

Nel 1799, durante la rivoluzione repubblicana, Sanza fu teatro di scontri e divenne un rifugio per il brigantaggio. I boschi del Cervato e del Centaurino offrirono protezione a bande di briganti, tra cui quella di Francesco Cozzi, detto Ciccotunno.

Uno degli episodi più tragici della storia locale avvenne il 2 luglio 1857, quando Carlo Pisacane e i suoi 300 uomini, reduci dall’eccidio di Padula, vennero attaccati e massacrati dalle forze borboniche a Sanza.

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