Stio

Circondato da rigogliosi castagneti, Stio è un borgo che affonda le sue radici in un passato ricco di storia e tradizioni. Conosciuto per la sua antica Fiera della Croce, che nei secoli ha attirato mercanti da tutta Europa alla ricerca di prodotti pregiati come la seta, il paese ha saputo conservare intatta la sua identità. Passeggiare tra i suoi vicoli significa immergersi in un’atmosfera senza tempo, tra case in pietra, archi medievali e scorci panoramici sulle colline del Cilento.

Un Paesaggio Incantevole

Il territorio di Stio è prevalentemente collinare, caratterizzato da rilievi dolci alternati a valloni profondi e attraversato da piccoli torrenti. Questa conformazione naturale ha reso il paese un luogo ideale per il pascolo e per la transumanza, pratiche ancora vive nella cultura locale. L’ambiente offre numerose possibilità per gli amanti del turismo all’aria aperta, con sentieri escursionistici che si snodano tra boschi di castagni e panorami mozzafiato.

Tradizioni

  • Festività di San Pasquale Baylon (17 maggio e ultima domenica di agosto): la devozione al santo spagnolo fu introdotta nel paese da un frate francescano di Gioi, e ancora oggi la celebrazione attira numerosi fedeli.
  • Fiera della Croce: nata intorno all’VIII secolo, questa fiera medievale, un tempo tra le più importanti del Sud Italia, continua a rappresentare un’occasione di incontro tra cultura, artigianato e prodotti tipici.

Stio è un piccolo gioiello del Cilento, perfetto per chi vuole scoprire la storia locale, immergersi nella natura e vivere un’esperienza autentica tra tradizioni e sapori genuini.

Cosa Vedere a Stio

  • Chiesa dei SS. Pietro e Paolo: tra i suoi ruderi, spicca il campanile monofaccia in pietra, testimone di un’antica struttura religiosa di rito italo-greco.
  • Chiesa di San Giovanni Battista: custodisce un altare con le reliquie di San Gaudenzio, Modesto e Crescenzio.
  • Cappella di Santa Maria della Croce: luogo di culto che custodisce una preziosa reliquia della Croce di Cristo, diventato un centro di pellegrinaggio e commercio grazie alla famosa fiera ad essa legata.
  • Cappella di Santa Sofia: un edificio sobrio e suggestivo, con un quadro raffigurante i santi protettori dalla peste.
  • Cappella di Sant’Elia: legata a un antico rito contadino per propiziare la pioggia, con la tradizionale processione del “cinto re santo Lio”.
  • Castagneti e sentieri naturalistici: percorsi perfetti per escursioni tra i boschi e la macchia mediterranea.

Storia di Stio

Il nome Stio deriva dal latino “Aestivus”, che potrebbe riferirsi ai pascoli estivi utilizzati fin dall’antichità. Le tracce più antiche di presenza umana risalgono al Neolitico, con pastori provenienti dalla Piana del Sele che si insediarono nella valle del Calore. Successivamente, il territorio fu abitato da Ausoni, Enotri e Lucani, con testimonianze archeologiche che attestano l’esistenza di insediamenti stabili già nel V-IV secolo a.C. I resti rinvenuti a Chiano Rosario-Casalicchio confermano l’importanza del sito, che potrebbe essere stato un centro agricolo e commerciale anche in epoca romana.

Durante il Medioevo, Stio faceva parte dello Stato di Magliano, suddiviso in quattro Università autonome (Magliano Vetere, Capizzo, Gorga e Stio). A partire dal 1771, il paese iniziò una lunga disputa legale con gli altri comuni della zona per la gestione dei territori e delle risorse, contese che si protrassero fino al 1880.

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