La città museo di Teggiano, ricca di ineguagliabile fascino e di tesori d’arte di inestimabile valore, dichiarata dall’Unesco come uno dei “10 villaggi del mondo”, è un gioiello medioevale che si racconta ai visitatori in tutto il suo splendore di storia, cultura e natura.
Vacanze lontane dai soliti luoghi del turismo di massa? Sicuramente a Teggiano, uno dei borghi meglio conservati di tutta la provincia di Salerno al centro del Vallo di Diano. Il paese, adagiato su un colle, mostra con orgoglio le sue antiche origini, databili alla fine del VI secolo a.C. Dell’epoca romana rimangono numerosi frammenti classici e la stessa pianta cittadina, costruita sul cardo e sul decumano che sorge all’incrocio del Cardo e del Decumano (dal 1450 è stato sede del Consiglio Comunale e vi si svolgevano, intorno ad un tavolo in pietra, le riunioni della Universitas medioevale).
La magia del passato con le sue mille sfaccettature ritorna a mostrarsi in un posto dove il tempo ha conservato intatto il suo fascino. Un paese di stampo medievale, ricco di tradizioni, arte e architettura come Teggiano, di grande interesse storico ed urbanistico merita un’attenta visita.
Nei corso dei secoli il centro ha conservato inalterate le tracce dell’età medioevale, ad iniziare dall’originaria struttura del Castello, risalente all’epoca normanna, oggetto di importanti interventi di restauro voluti dai principi Sanseverino.
Teggiano è conosciuta come l’Urbino dell’Italia Meridionale. La similitudine con la città umbra è tutt’altro che casuale, difatti il suo centro storico conserva pregevoli esempi di architettura religiosa e civile: la Cattedrale di Santa Maria Maggiore, l’antico Seminario del Cinquecento il Seggio, splendido loggiato in stile classico. La Cattedrale, sorta verso la fine del 1200, presenta due portali di pregevole fattura ed un pulpito che costituisce un rarissimo esempio in Italia di scultura firmata scolpito da Melchiorre da Montalbano.
La Chiesa di S. Michele Arcangelo, tra le più antiche di Teggiano, presenta nella parte esterna un caratteristico portico di dimensioni contenute. Molto antichi sono il campanile e l’abside. Il presbiterio si presenta rialzato, ponendo in tal modo in risalto la cripta, che costituisce il nucleo originario dell’intera struttura. Pregevoli sono gli affreschi.
Il Convento della SS. Pietà, risalente al XIV secolo, è caratterizzato all’esterno da un bellissimo portico rinascimentale con tre archi poggiati su artistici capitelli opera di Francesco da Sicignano, uno splendido portale in pietra risalente al 1476 che presenta una scultura raffigurante la Pietà ed un portone ligneo della medesima epoca.
Le passeggiate Teggianesi sono ammantate da un ambiente signorile, addolcito da una tranquillità tipica dei centri del Vallo di Diano. Per la ricchezza e la pregevolezza dei suoi monumenti, Teggiano può fregiarsi dell’appellativo di città-museo. Camminando tra le vie del centro storico si scorgono reperti dell’età romana murati sulle facciate delle case, portali in pietra che recano scolpiti stemmi gentilizi e chiostri impreziositi da bellissimi affreschi.
La Chiesa di S. Pietro (oggi sconsacrata) ospita il Museo Diocesano in cui sono conservate le raccolte di cultura materiale. Da una piccola gradinata si accede ad un portico in stile romanico, nella cui arcata centrale è possibile ammirare dei rilievi marmorei raffiguranti immagini di profeti. L’interno è caratterizzato da un’unica navata, che presenta sulla parte destra tre cappelle che conservano due tombe.
Il Museo delle Arti e delle Tradizioni del Vallo di Diano conserva una gran quantità di oggetti perfettamente funzionanti. Dal telaio per tessere la tela alla gromola per la canapa, filatoi, aratri, lucerne, ed ogni sorta di utensili, fedeli testimoni di epoche passate. Da segnalare ancora un letto in ferro battuto, trappole per topi, vasi di ceramica e terracotta antichi, forbici per la tosatura di ovini pecore, fotografie e tante antiche immagini. La raccolta è completata da costumi e documenti su processi produttivi ancor oggi seguiti, come, la lavorazione del pane, dei latticini, dei formaggi, e la produzione del vino e dell’olio.
Il Museo delle erbe e Viridarium, sorge nel centro storico e si colloca in perfetta sintonia con l’ambiente naturale. Particolarmente interessanti sono le sezioni dedicate alle medicine naturali, alle preparazioni farmaceutiche, all’antico germoplasma dell’entroterra salernitano e alle emergenze floristiche del Parco del cilento.
La regina delle manifestazioni teggianesi è senza dubbio “Alla Tavola della Principessa Costanza”, una festa a carattere artistico-gastronomico con la quale gli organizzatori si ripropongono di portare in auge (riuscendovi benissimo) i fasti di un antico passato. Tra l’11 ed il 13 di agosto di ogni anno è possibile assaporare vere e proprie prelibatezze culinarie lungo un itinerario proposto dalle storiche taverne del borgo, i cui vicoli risuonano di musiche, di giocolieri, menestrelli e musici, accompagnanti da sbandieratori e tamburini. L’evento rievoca il matrimonio, nel 1474, tra Antonello Sanseverino, Principe di Salerno e Signore di Diano e Costanza, figlia di Federico da Montefeltro, il grande Duca di Urbino. È un’occasione davvero unica per poter ammirare le pregevoli bellezze artistiche e culturali di Teggiano. Difatti in questa ricorrenza, tutti i monumenti sono contemporaneamente aperti.
Rivivere atmosfere e sensazioni, recuperare emozioni e simboli del tempo che fu è anche l’obiettivo che si pone “Teggiano Antiquaria”, mostra mercato nazionale dell’antiquariato e del collezionismo, che si tiene ogni anno in autunno nella magnifica cornice del castello Macchiaroli.