Cosa Vedere...

  1. Resti delle mura megalitiche ad Atena Lucana
  2. Cappella di Santa Maria degli Angeli a Buonabitacolo, una singolare fondazione del 1703 a pianta quadrata con un portico a due piani. La cappella è dotata all’interno di un unico altare e rappresenta un piccolo gioiello dell’architettura barocca nel Vallo di Diano. Elegante è il prospetto architettonico della facciata; il luminoso interno presenta pregevoli affreschi settecenteschi a soggetto biblico che decorano la volta e le pareti. È adornata da affreschi e stucchi barocchi

  3. Chiesa della Madonna delle Grazie a Casalbuono, risalente al XII sec. Sul portale troneggia lo stemma della Certosa di Padula e la palma intrecciata col monogramma C.A.R. all’interno. Gli stessi simboli sono sulla cantoria e sullo stemma in legno dorato che corona la fronte dell’organo seicentesco, oltre che sulla balaustra in pietra dell’altare maggiore. Il portale, del 1528, è testimonianza delle trasformazioni che avvennero nel 500 per opera dei certosini
  4. Cappella di San Gaetano a Monte San Giacomo. È adorna di un bellissimo organo e di due edicole che racchiudono due busti in legno raffiguranti San Francesco Saverio e San Pasquale. Interessante la tela del XVIII sec. raffigurante la Vergine e San Gaetano con il Bambino, opera vicina allo stile del pittore Nicola Peccheneda da Polla, che frequentò la bottega del Solimene
  5. Museo Civico a Montesano sulla Marcellana, che raccoglie i manufatti, gli attrezzi e gli oggetti che testimoniano l’attività dell’uomo nel suo ambiente, nelle più disparate manifestazioni esteriori per rappresentare il tessuto culturale della comunità
  6. Chiesa di Santa Maria Maggiore a Sant’Arsenio, nella quale si trovano alcune sculture lignee e dipinti del ‘700
  7. Chiesa di San Giovanni Evangelista a Sassano. Costituita da una ampia navata centrale a pianta rettangolare che termina nell’abside, di larghezza uguale alla navata stessa, e da due navate laterali più basse; la luce penetra dalle ampie finestre del cleristorio le cui mura sono sostenute da grossi pilastri alternati ad archi a tutto sesto, che arginano l’effusione laterale nelle navate minori dello spazio della navata principale. L’altare maggiore è molto simile nella struttura a quello della basilica di Pompei. Alle sue spalle si sviluppa l’abside con un coro ligneo del 1801. Matteo Volpe di Buccino disegnò il soffitto dell’abside che raffigura una colomba raggiante
  8. Località Calvanello a San Rufo , dove si possono ammirare i suggestivi ruderi del castello medioevale distrutto nel XV sec.
  9. Chiesa di Santa Maria del Piano a San Pietro al Tanagro, risalente al 1530. Si narra che la statua della Madonna venne ritrovata su di un albero di carpino, dove venne poi edificata la chiesa, con annesso convento
  10. Grotta dell’Angelo a Pertosa: area di ritrovamento di reperti del periodo Neolitico (vasi di ceramica, manufatti in pietra, oggetti di osso e di metallo, resti di palafitte)
  11. Chiesa dell’Assunta a Sanza. Di buona fattura è il portale principale in pietra di Padula, il materiale comunemente utilizzato nelle più importanti strutture della zona. La scultura lignea di maggiore pregio è senza alcun dubbio lo splendido Crocefisso  collocato sull’altare maggiore. L’opera, di straordinaria fattura, è da considerare tra i manufatti in legno di maggior importanza del territorio. Di buon livello artistico è pure la Madonna della Neve, anch’essa cinquecentesca. Di notevole pregio sono, infine, una croce processionale in argento di fattura napoletana, datata 1734, ed un calice dello stesso periodo di analoga provenienza
  12. Certosa di San Lorenzo a Padula, uno dei più spettacolari monumenti dell’Italia meridionale, con centomila presenze annue italiane e straniere. Fu realizzata per volere di Tommaso Sanseverino, conte di Marsico, nel 1306
  13. Grancia di San Lorenzo a Sala Consilina. Struttura edilizia di vaste dimensioni forse risalente alla prima metà del XVI sec.,che ospita la Biblioteca comunale ricca anche di cospicui fondi antichi, provenienti  dalla famiglia Vairo-Pappafico e dalla famiglia Rivellese. Ospita nel suo interno il Centro Studi e Ricerche del Vallo di Diano, sorto nel 1981
  14. Convento di Sant’Antonio a Polla, fondato nel 1541, ricco di pregevoli opere d’arte
  15. Convento della SS. Pietà a Teggiano. Il complesso, sorto in epoca trecentesca, presenta, all’esterno, un bellissimo portico rinascimentale con tre archi poggiati su artistici capitelli attribuiti a Francesco da Sicignano ed uno splendido portale in pietra (1476) con al centro, nella lunetta, una scultura raffigurante la Pietà ed un portone ligneo scolpito e dipinto della stessa epoca. All’interno una grande navata con, sul lato sinistro, con archi a vela poggiati su basse e robuste colonne in pietra, una navatella laterale su cui si affacciano due cappelle, accoglie affreschi del XIV e XV sec., tavole dipinte e statue del XV sec. e, nell’abside, un bel coro ligneo con gli schienali su cui sono dipinte le immagini dei Santi e, al di sopra, su un palchetto, il gruppo “del Compianto” una serie di sei statue lignee policrome (1505) attribuite a Giovanni da Nola e raffiguranti la deposizione con il Cristo morto, l’Addolorata, San Giovanni Battista, la Maddalena, Roberto e Antonello Sanseverino. All’interno del Convento vi è il grande chiostro con colonne in pietra lavorata e affreschi sulle vele e le lunette del XIV e XV sec. Nel refettorio si conserva l’ “Andata al Calvario”, un grande affresco del 1476

Storia...

Crocevia di antiche e maestose civiltà che hanno profondamente influenzato i destini dell’area del Vallo di Diano. I popoli che vi hanno transitato hanno inciso, in maniera indelebile, le loro tracce sulle mura degli edifici che ancora oggi lo testimoniano.
Tutto nel Vallo parla di storia: dai ritrovamenti del periodo megalitico alle colonie greche, ai feudi medioevali, il tutto sulla comune matrice della dominazione romana.
Il Vallo fu una grande via di passaggio per la conquista dell’estremo sud della penisola italiana, quindi con la venuta dei Visigoti di Alarico subì numerose violenze e distruzioni, che si protrassero fino alla dominazione longobarda.
La sua storia è legata a quella dei tentativi di bonifica della palude formatasi a causa del difficile smaltimento delle acque del fiume Tanagro. Tali tentativi, intrapresi dai Romani e ripresi in epoca borbonica, solo dopo l’Unità d’Italia ebbero risultati apprezzabili.
La zona è stata popolata da famosi briganti ed è stato un passaggio obbligato per Giuseppe Garibaldi.

 

Vallo di Diano immagini

Foto del territorio del Vallo di Diano

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