Vibonati
Antico borgo medioevale, si erge tra le due splendide valli del
Fontana e dell’Anfora. Al Comune di Vibonati, sito tra colline
ricche di sughere e del profumo di una incontaminata macchia mediterranea,
appartengono all’incirca 4000 metri di costa. Le spiagge
(Santa Maria li Piani, Parco Marinella, Villammare e dell’Uliveto,
costeggiata quasi per intero da querce da sughero)
sono sabbiose con la presenza, nella zona retrodunale, della rara
specie del Giglio di mare (Pancratium maritimum).
La frazione di Villammare, naturale marina di Vibonati, un grappolo
di case edificato sugli scogli, è Bandiera Blu.
Da vedere Torre Pretosa, costruita nel 1595. Cessato il pericolo turco, servì anche come cordone sanitario contro la terribile epidemia di peste nel 1656. Nel secolo successivo, insieme con le altre torri, servì come nascondiglio di armi e di cospiratori cilentani nei moti del 1828. Durante la seconda guerra mondiale costituì la sede dell’appostamento di soldati italiani e tedeschi.
Da non perdere il Raduno di percussionisti “Popolo e Tammorra” (settembre).
Cosa Vedere...
- Torre Pretosa, costruita nel 1595. Cessato il pericolo turco, servì anche come cordone sanitario contro la terribile epidemia di peste nel 1656. Nel secolo successivo, insieme con le altre torri, servì come nascondiglio di armi e di cospiratori cilentani nei moti del 1828. Durante la seconda guerra mondiale, inoltre, costituì la sede dell’appostamento di soldati italiani e tedeschi
- Chiesa di Maria SS. di Portosalvo
- Complesso monumentale di San Francesco di Paola
- Chiesa della SS. Trinità
- Chiesa di San Giuseppe
- Chiesa dell’Annunziata con portale d’ingresso in pietra e stucchi neoclassici all’interno
- Cappella dei Santi Rocco e Lazzaro, con le omonime sculture in legno del 1837
- Chiesa di Sant’Antonio Abate, che conserva un monumentale organo a canne settecentesco ed uno splendido dipinto a tempera su tavola raffigurante la Vergine del Rosario tra i Santi Domenicani ed i vincitori di Lepanto
- Cappellina di Santa Lucia
- Mulini del Vallone Fontana, alimentati dalle acque del torrente Anafora.
Storia...
Circa
le origini di Vibonati si ipotizza un primo insediamento verso
l’anno Mille. Alcuni studiosi fanno risalire la fondazione
della cittadina al IV sec. a. C. ad opera dei fuggitivi fenici
di Tiro (e l’attuale denominazione di Tirone data a una
località del paese avvalorerebbe tale ipotesi). Altri
ne attribuiscono l’edificazione a Gisulfo, ultimo dei principi
longobardi di Salerno.
In base a questa tesi quindi, l’etimologia del toponimo sarebbe
longobarda, composta da “Wib” (villaggio) ed “ate” (ruscello)
ad indicare appunto un villaggio sorto presso un torrente. Altri,
ancora, ne collocano la fondazione in epoca romana, asserendo che
Vibonati fosse l’antica “Vibo ad Sicca” di ciceroniana
memoria e costituisse, nel periodo della grande potenza di Roma,
un porto commerciale e militare di notevole importanza. Un’ultima
tesi vuole che un gruppo di persone che risiedevano in una zona
chiamata Volle (distante dall’attuale Vibonati circa 2 km),
decidessero di spostarsi più in alto perché più protetta
dalle incursioni dei Saraceni e dei pirati.
Il paese, dopo essere stato a lungo dominio dei Normanni e dopo
gli scompigli ed i disastri delle invasioni barbariche, fu invischiato
in una lunga storia medievale, passando nelle mani di numerosi
feudatari, dai Longobardi ai Normanni, fino ai Sanseverino ed ai
Carafa.
Dopo
il 1600 la popolazione di Vibonati crebbe: causa di questa crescita
furono le pesti che infestavano i paesi limitrofi, per cui la
gente si spostava verso le colline dove il pericolo era minore.
Casalis Vibonatorum, già nel 1300, pagava le decime; fatto
non trascurabile, in quanto solo i paesi più agiati riuscivano
a pagarle.
Nel 1797, dopo una lunga serie di vendite, Vibonati, che all’epoca
contava circa tremila abitanti, si trovò infeudata alla
principessa Teresa Carafa di Policastro.
Dopo l’abolizione della feudalità, Vibonati si trovò al centro dei sanguinosi moti del Cilento de! 1848 ed il 3 settembre 1860 ospitò Giuseppe Garibaldi, come ricorda una lapide di casa De Nicolelis.
testi: Stefania Maffeo
Spiagge e balneabilità...
Villammare - S.Maria le Piane - bandiera blu
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Torre Petrosa - bandiera blu
Spiaggia Libera Marina dell'Uliveto - bandiera blu
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