Atena Lucana
È uno tra gli insediamenti più antichi del Vallo di Diano situato sul suo versante occidentale, a ridosso della catena della Maddalena. La sua posizione predominante nella vallata ne fa uno dei centri panoramici di maggior interesse del luogo.
L’odierno centro abitato é stato costruito in epoca medievale sulla antica acropoli e conserva ancora oggi l’aspetto di allora.
Vale la pena percorrere le sue stradine ed i vicoli gradonati, ammirare l’artistico portale in pietra del XVII sec. della chiesa di San Ciro, i reperti archeologici custoditi nel locale Antiquarium, fare una passeggiata al santuario di Santa Maria della Colomba immerso nel verde appena fuori dal centro abitato.
Cosa Vedere...
- Chiesa di San Michele Arcangelo
Chiesa di San Ciro
Chiesa di San Nicola
Chiesa di San Giuseppe Lavoratore
Chiesa di Santa Maria Maggiore
Santuario della Madonna della Colomba
Palazzo Spagna, Caracciolo, Pessolano, Di Santi
Porta d’aquila
Antiquarium, che conserva reperti dell’età del bronzo ed epigrafi tombali romani
Resti delle mura megalitiche
Resti del castello
Storia...
La fondazione di Atena è databile intorno al IV-V sec. a. C.: può vantare origini molto antiche da popolazioni pelasgiche-micenee-tessaliche, come testimoniano le sue mura pelasgiche o megalitiche. Già importante centro greco, assunse un ruolo fondamentale in epoca romana, tanto da diventare predominante rispetto agli altri abitati circostanti. L’importanza della città romana (Municipium Campus Atinas) è testimoniata, oltre che dal copioso materiale presente nell’Antiquarium cittadino, anche da resti archeologici non visibili, quali le terme, l’anfiteatro ed i templi di Giove ed Esculapio.
Soltanto in epoca alto medievale il nuovo nucleo abitativo si consolida nuovamente. Le dominazioni in epoca medievale di Atena vedono susseguirsi i Longobardi e poi i Normanni. Si alternarono al comando del feudo le famiglie dei Sanseverino, dei Carafa, dei Filomarino e dei marchesi Caracciolo di Brienza, che, con i loro governi non sempre equi, favorirono l’adesione della città alla rivolta di Masaniello nel 1647.
Nel Settecento, invece, si ha un miglioramento delle condizioni, come testimoniano le costruzioni di numerosi palazzi nobiliari.
Con l’Unità d’Italia, il paese segue le sorti degli altri comuni del Vallo di Diano, avvicendando a periodi di benessere, altri non altrettanto favorevoli come i due terremoti del 1857 e del 1980.
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