Sant'Arsenio
Il paese è collocato alle falde dei monti cilentani nel punto dove si congiungono con gli Alburni.
L’impianto urbanistico del paese, che prese corpo tra il XVI e il XIX sec., conserva caratteri diversi rispetto ad altri centri del Vallo, con i suoi tracciati viari paralleli o ortogonali al primitivo insediamento sito nella zona collinare del Serrone. Vi si possono ammirare le belle facciate ed i portali della abitazioni che creano gradevoli quinte prospettiche.
Da visitare la Chiesa di Santa Maria Maggiore, nella quale si trovano alcune sculture lignee e dipinti del ‘700.
Da non perdere la rievocazione storica delle gesta del brigante Tittariello ad agosto.
Cosa Vedere...
- Chiesa di Santa Maria Maggiore, nella quale si trovano alcune sculture lignee e dipinti del ‘700
Chiesa dell’Annunziata, nella quale si trova la pregevole tavola fiamminga del ‘500 raffigurante la Madonna del Rosario
Santuario del Monte Carmelo, meta di pellegrinaggi che si svolgono a settembre
Chiesa di San Sebastiano
Chiesa di San Rocco
Chiesa di Santa Maria dei Martiri
Cappella di San Tommaso
Cappella di San Salvatore
Cappella di Sant’Antonio
Cappella del Carmine
Palazzi Baronale, D’Aromando, Cafaro, Mele, Costa, Casa Sacco (dove nacque il celebre autore della Certosa di Padula)
Grangia di Sant’Antonio
Storia...
Il nome del paese, fondato nel IX sec., ne indica le origini bizantine.
Al 1136 risale un importante documento che attesta l’appartenenza del casale allo stato di Diano.
Per la giurisdizione civile viene affidato ai Guarna ed ai Sanseverino, mentre gli affari religiosi sono tutelati dall’Abbazia di Cava de’ Tirreni fino al 1513.
Alla dominazione sanseverinesca succedette quella di altre famiglie, dai Villano agli Schipani, che conservarono il potere sul casale fino all’eversione della feudalità.
Il brigante cittadino Tittariello seminò il terrore nell’intero Vallo di Diano.